MARCO PICCOLO

DIRITTO&ROVESCIO, BLOG, BLOGGER, DIVORZIO, VITA DI COPPIA, USA, PRIMO EMENDAMENTO, COSA SI PUO' SCRIVERE SUL BLOG?, DIFFAMAZIONE


DIRITTO&ROVESCIOTRA MOGLIE E MARITO NON METTERE IL .... BLOG 
Un banale caso di divorzio in Vermont, con i due ex coniugi che si rinfacciano reciproche infedeltà e scorrettezze, si è trasformato negli Stati Uniti in un caso giudiziario sulla libertà di espressione, con gli esperti di diritto costituzionale che si interrogano sui nuovi confini giuridici che l'avvento dell'era digitale comporta.Il caso Garrido contro Krasnansky era finora stato trattato in Vermont come uno dei tanti casi di divorzio senonchè il marito, pubblicò sul "suo" blog, in una forma mascherata e romanzata, cosa gli stava capitando e una serie di riflessioni sulle presunte “colpe” della moglie, ovviamente senza citarla. Il giudice ha ordinato di «togliere da internet ogni riferimento al matrimonio», anche perchè la causa era ancora in corso.I legali dell'uomo, però, hanno fatto ricorso contro questa decisione, sostenendo non solo che nelle riflessioni esposte su internet dal loro cliente non vi era nulla di offensivo, ma soprattutto che in quel modo veniva limitato il diritto di espressione del loro cliente, garantito dal Primo Emendamento.La diatriba in punta di diritto è così uscita dalle aule della Washington County Family Court per trasformarsi in un confronto tra costituzionalisti e giuristi di livello nazionale. QUESTO IL QUESITO: quel blog  è una diffamazione nei confronti della moglie, che giustamente non vuole che dei suoi fatti privati si scriva in pubblico, oppure è espressione del sacro, inviolabile diritto di libertà di parola che la costituzione americana garantisce ad ogni suo cittadino?