MARCO PICCOLO

LA BUFALA DEL SECOLO, BLOG DA CODICE PENALE?, BLOGGER, ATTENZIONE!, COMMUNITY, INTERNET, BLOG "PATACCA",


A VOLTE BASTA UN BLOG!TUTTI GLI ITALIANI IN GINOCCHIO MA IL SITO E' UNA PATACCA
Si spaccia per il sito ufficiale di Silvio Berlusconi, riproduce anche il simbolo della presidenza del Consiglio, ma basta osservarlo con un minimo di attenzione e si capisce che è una bufala. Il direttore è tal Pompeo Berlusconi, la home page è quella di un banale blog ed anche l’indirizzo email è poco credibile. In molti però ci sono cascati e hanno usato il portale per comunicazioni assolutamente private dirette al Presidente del Consiglio. Le mail però, invece di arrivare a destinazione, sono state rese pubbliche sullo stesso blog. (silvioberlusconispa.myblog.it).Non è chiaro se ci siano gli estremi di un reato, ma è certo che la lettura delle varie lettere evidenzia un’Italia genuflessa all’uomo più potente del Paese. A dire il vero, dalle mail emergono anche vere e proprie tragedie. Scrivono per chiedere aiuto i familiari dei marinai sequestrati in Somalia e i parenti delle vittime del terremoto, ma altre volte non si può fare a meno di sorridere. Come quando si legge la mail di un «esperto di intercettazioni audio e video» che sostiene di operare da 25 anni al servizio della magistratura. L’«esperto», mentre scambia un blog per il sito ufficiale della presidenza del Consiglio, si «mette a disposizione per dare una mano ed eventuali suggerimenti a tutti i membri del Pdl di come comportarsi con le comunicazioni e le conversazioni a difesa della loro e della vostra privacy». Ma le mail inviate sono centinaia e, come facilmente immaginabile, molte persone chiedono aiuti e raccomandazioni. Decine di «berlusconiani della prima ora» domandano una mano per il figlio pianista, per la moglie disoccupata o, più frequentemente per loro stessi. Poi ci sono quelli che «ci provano», con testi da commedia dell’arte: «Carissimo Presidente, è con vero piacere che abbiamo appreso la notizia del suo interessamento all’acquisto di una residenza nella nostra amata Toscana. Qualunque sia l’esito della trattativa, sarebbe un vero piacere, poterle fare indossare un capo realizzato dalla Antica Sartoria di xxx».Altri sbragano nella comicità involontaria, come quando, rivolgendosi al premier, scrivono:, «Sono rimasti pochi gli uomini di tale statura che uniscono all’intelligenza e alla lungimiranza, la capacità di rinnovare freschezza di impegno e di idee. Essendo curatore nazionale della guida Vini XXX d’Italia, gradirei un piccolo frammento del suo tempo per proporle...».L’elenco degli imprenditori che scrivono a Berlusconi è lunghissimo, molti sono del «produttivo»" nord-est. Magari gli stessi che pubblicamente si dichiarano stufi dello Stato assistenzialista, ma che in privato scrivono frasi come queste: «Stò forse chiedendo un miracolo da parte Sua chiedendole di esaminare la mia situazione oppure oso chiederle una Sua visita, dato che siamo visibili dall’autostrada A4 dove sicuramente qualche volta passa, anche per vedere dove è stata realizzata la scatola regalata al G8 contenente il vino, per non fare nomi… in legno con le Sue iniziali». Come si vede, non mancano le lodi modello Kim il Sung: «Non la chiamo presidente ma oggi può solo essere chiamato grandissimo UOMO» scrive uno. «La ringrazio per avermi consentito di scriverLe e Le sarò sempre vicino con le mie preghiere!» rincara quell’altro. Frasi che sembrano ispirate dalla lettera che Troisi e Benigni scrivono a Savonarola in «Non ci resta che piangere». I due comici, escono comunque surclassati dalla lettera inviata da tal Patty, che sostiene di essere apparentata con un noto stilista: «Caro Silvietto, mi permetta di chiamarLa così. La sento come persona cara e di famiglia. Per farLa stare tranquilla , visto i momenti , Le dico che sono sugli “anta” felicemente sposata ad un uomo splendido che si chiama S., cugino dell’onorevole V. che Lei conoscerà sicuramente». Segue promessa di accensione di un cero a Lourdes in Suo onore.