MARCO PICCOLO

LA FOTO DELL'ANGOSCIA E DELLA VERGOGNA


IL DOPPIO ORRORE
Due gambette, viste da dietro, tenute insieme da una catena per detenuti pericolosi e coperte da un paio di pantaloni abbondanti con due comunissime scarpe da tennis. Intorno, si intuisce appena un’austera aula di tribunale americana, quella di Millersburg, nell’Ohio, con gli scalini davanti allo scranno in legno su cui di solito, in tutti i film, siedono un giudice e una giuria popolare. Ma questo non è un film, e non si capisce quanto e se tremino, quelle gambette sedute su una sedia in metallo troppo larga, si sa soltanto che appartengono a un ragazzino di dieci anni (sarebbe anche lecito, per quell’età, dire «bambino»), che qualche giorno fa, domenica sera, in un paese del cuore rurale dell’Ohio, ha ucciso sua madre con un solo colpo di carabina in testa. Fatto sta che allo scandalo ineffabile di un bambino che uccide la propria mamma, come se non bastasse, si aggiunge l’indecenza, imposta dalla giustizia, di vederlo con le catene ai piedi. Orrore al quadrato.