LA RIFLESSIONE DELLA SERA riproduzione riservata © by psicologiaforense IL PRESIDENTE E IL DIRITTO ALLA FELICITA'
Secondo alcuni gli attacchi di queste ore a S. B. sarebbero frutto di meschinità ovvero il malevolo dispetto di piccole anime livide, di menti disorientate e invidiose e, ancora, il rancore infantile ed impotente di una supremazia troppo spesso offesa e avvilita, il debole divincolarsi di omuncoli….Il "retro-pensiero" è questo: tutti sono uguali, tutti sono liberi e tutti meritano la possibilità di perseguire la propria piena idea di felicità… persino Berlusconi.La felicità è costituita da quattro “S” (soldi, salute, sesso, successo). Il Presidente i soldi li aveva già di suo, la salute se l’è comprata e spende per conservarla, il successo (e il potere) l’ha raggiunto, quindi - per realizzare il suo sacrosanto “Diritto alla Felicità”- perché mai non avrebbe dovuto “organizzarsi”, anche con strategie complesse e dispendiose, per raggiungere i piaceri del sesso?In base al vostro cauto e prudente apprezzamento questo ragionamento segue una sua logica... o ha più buchi del gruviera?