LA VITA IMPIGLIATA NELLA RETELA PORNOGRAFIA IN WEB E IL SUO IMPATTO SUI COMPORTAMENTI
Spettacoli. Film hard. Poi è arrivato internet ed è stato lo tsunami della pornografia. Il “passatempo” invade la vita privata, talvolta quella lavorativa. Ricordiamo, solo per fare un esempio Alberto Stasi (delitto di Garlasco) o gli imputati per il delitto di Perugia. In America c’è una crociata che punta a dimostrare che il porno colpisce il cervello come le sigarette colpiscono i polmoni. Io non credo che questo sia vero. Osservo solo che la pornografia ci abitua ad visione strumentale e brutale del corpo femminile come puro oggetto di eccitazione e di abuso. Ciò che vediamo e rivediamo diventa “normale”, e ciò che sembrava trasgressivo ieri, diventa lecita consuetudine oggi. I neuroni specchio del nostro cervello funzionano in questo senso. Allora perché meravigliarsi se poi si passa dal vedere al “voler fare” concretamente?