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Post n°8389 pubblicato il 02 Settembre 2015 da psicologiaforense
In Gran Bretagna Paige Mitchell, 24 anni, di Stevenage, a nord di Londra, è stata condannata a sei settimane di carcere per aver postato su Facebook le immagini esplicite (filmati e foto) della sua partner dopo un'accesa discussione con quest'ultima, che l'accusava di guardare altre donne. E' il primo caso di condanna per video sessuali di ripicca postati online... LA GELOSIA E I SUOI DEMONI: IL REVENGE PORN
È una ragazza la prima persona condannata in Inghilterra per aver realizzato un revenge porn, ovvero aver pubblicato online per vendetta alcune immagini dell’ex partner. Il giudice del tribunale di Stevenage, una città a Nord di Londra, ha applicato per la prima volta la legge approvata nello scorso autunno, che punisce la pubblicazione sul web di foto intime dei propri ex partner, senza il loro consenso.
Per il Magistrato Bette Hindmarsh: "postare immagini su internet ha costituito un'invasione della privacy con intenti fortemente vendicativi e con la precisa intenzione di umiliare, danneggiare e ferire la vittima". Mitchell è stata anche accusata di aver picchiato la sua compagna. Per entrambe le accuse, non potendo fare diversamente, si è dichiarata colpevole. Da qui la condanna al carcere, pena sospesa. Le immagini - è stato rilevato durante l'udienza - erano state inviate a Mitchell dalla sua partner. Dopo le incomprensioni fra le due - che duravano da oltre un anno - sono state postate sul suo account di Facebook, dove sono rimaste per circa mezz'ora. Poi la Mitchell le ha rimosse quando sua madre le ha fatto notare che era una cosa illegale. "Mi ha fatto sentire imbarazzata, veramente imbarazzata, anche solo a camminare per strada", ha dichiarato in tribunale la vittima.
NOTA INTEGRATIVA La nuova legislazione inglese prevede condanne fino ai due anni di reclusione per chi pubblica foto sessualmente esplicite per vendetta. In Italia, invece, il revenge porn non è ancora un reato specifico. L e vittime possono presentare una querela per diffamazione contro chi ha pubblicato le immagini, o eventualmente contro ignoti. Il primo caso risale al 2002. La vittima, una ragazza di Perugia, era stata ripresa dal proprio fidanzato durante un rapporto sessuale. All’epoca, non erano ancora diffusi i social network come Facebook o Snapchat, ma il video riuscì a diffondersi a macchia d’olio attraverso i programmi di file sharing. Oggi, la pratica del revenge porn è sempre più diffusa nella rete, tanto che nei mesi scorsi, Google, Facebook e Twitter hanno avviato dei meccanismi per fermare la diffusione dei video. Secondo il sito endrevengeporn.org, la maggior parte delle volte, i video sono corredati da dati sensibili come il nome e il cognome della vittima oltre al loro indirizzo mail. Inoltre, negli Stati Uniti, si sono verificati casi in cui è stato pubblicato addirittura l’indirizzo di casa della persona ritratta.
Commenti al Post:
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camnisi1943 il 02/09/15 alle 08:39 via WEB
Cosa puo dirsi in merito cara amica Giuliana, la legge va rispettata o si viene ad essere puniti, Un caro salurio per te lieta giornata, Camillo.
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 09:16 via WEB
I deliri di gelosia, purtroppo, fanno parte della nostra quotidianità, molto più di quanto abitualmente si immagini, ma un conto è provare un’emozione di gelosia.... e un conto è esserne vittima!
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 09:17 via WEB
Qui la Giudice è stata chiarissima: "postare immagini su internet ha costituito un'invasione della privacy con intenti fortemente vendicativi e con la precisa intenzione di umiliare, danneggiare e ferire la vittima".
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Paolo il 02/09/15 alle 09:24 via WEB
La VENDETTA come la GELOSIA sono femmine!!!
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 09:48 via WEB
Ma non è vero! Scrivevo altrove: "LA PRIMA CAUSA DI MORTE PER LE DONNE TRA I 15 E I 44 ANNI E'...... L'UOMO GELOSO". Vedi il femminicidio...
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debora.candiotto il 02/09/15 alle 09:35 via WEB
Oramai internet è pane quotidiano, persino i bambini sanno usarlo con vera maestria... è giusto quindi regolarne l'utilizzo.. peccato che secondo me in Italia non siamo ancora cosi moderni da pensare ad una legge come quella inglese... Ricordo di una ragazzina italiana che si è suicidata gettandosi dal balcone perché gli amici avevano postato sue immagini che sarebbero dovute restare private...
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 09:55 via WEB
Non abbiamo una legge specifica ma la fattispecie rientra in vari reati. Ad esempio in quello di DIFFAMAZIONE AGGRAVATA. (
Se la pubblicazione illecita dell’immagine o del video offende la reputazione di chi vi è ritratto, chi l’ha diffusa, oltre a dover risarcire il danno, deve rispondere anche del reato di diffamazione aggravata e rischia la pena della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516 euro)
(Rispondi)
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marioclut il 02/09/15 alle 09:37 via WEB
Una volta mettevano i manifesti per le strade o scrivevano offese sui muri contro l'ex
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 09:49 via WEB
Lo fanno anche oggi, ho scritto io stessa un post qualche giorno fa su un caso che si è verificato a Schio (VI)
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geishaxcaso il 02/09/15 alle 09:57 via WEB
Oddio.... In realtà è una derivazione dello stalking, comunque non è giusto utilizzare immagini e foto di qualcuno senza autorizzazione, figuriamoci per dispetto poi.... è giusto punire questa cosa....
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 10:10 via WEB
Scrive la mia amica e collega Marinella Cozzolino: "La vendetta contro l'ex partner è una costante antropologica, per la donna e l'uomo" (...) "Vendicarsi è l'ultimo atto dell'amore, ma anche l'epifania dell'odio. Quindi, un bisogno diverso dall'amore, ha a che fare con il lutto, con il distacco" (...) "per non amare più il mio ex partner devo diminuirlo. Da questo punto di vista la piazza virtuale è l'esagerazione di una normale modalità di comportamento".
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pa.oletta il 02/09/15 alle 10:51 via WEB
Siamo nell'era di internet, un grande fratello pronto a scrutare tutto.... è questo il prezzo da pagare per la tecnologia? e per citare alcuni delitti, più che il luminol gli assassini sono stati individuati dalle telecamere nascoste in strada....
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 11:49 via WEB
Purtroppo l'imponente ed inarrestabile sviluppo dei mezzi di comunicazione telematica e della rete Internet, Ha posto in crisi gli strumenti normativi, approntati a livello nazionale e internazionale per tutelare il trattamento dei dati personali....
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 11:56 via WEB
...non parliamo poi delle "tecnologie di sorveglianza" che, nate nel contesto militare, della Difesa e dell' Intelligence, si sono rapidamente diffuse nei servizi di mantenimento dell'ordine pubblico ed anche nel settore privato. Mi riferisco qui esplicitamente: alle lenti a visione notturna, ai microfoni parabolici in grado di captare le conversazioni, alle reti di sorveglianza televisiva a circuito chiuso, ai sistemi automatici di riconoscimento dei veicoli tramite il numero di targa, alla camera stroboscopica danese Jai, in grado di scattare centinaia di foto in pochi secondi, per fotografare individualmente tutti i partecipanti ad una manifestazione o ad una marcia, ecc......
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sagredo58 il 02/09/15 alle 11:21 via WEB
Porno a parte, non dovrebbe essere vietato comunque postare filmati che il ripreso giudicasse controproducenti? Per chiarire a titolo di esempio se filmo un impiegato che in orario di lavoro stà seduto al bar a leggersi il giornale?
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 11:34 via WEB
Proprio così! Infatti entra in gioco la responsabilità civile (per il ristoro dei danni) e penale quando il video o le immagini pubblicate siano lesive della reputazione della persona ripresa o interferiscano con la vita privata del soggetto. In questo caso il reato è punito con la reclusione che va da un minimo di sei mesi a quattro anni.
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 11:39 via WEB
Se filmi, come dici tu nell'esempio, " un impiegato che in orario di lavoro stà seduto al bar a leggersi il giornale" (precisato che deve trattarsi di impiegato pubblico) puoi postare il video rendendo irriconoscibile la persona o portarlo all'autorità giudiziaria per i provvedimenti di competenza
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sagredo58 il 02/09/15 alle 11:54 via WEB
Immaginavo, quindi mi confermi che porno o meno la legge che si applica è la medesima, pene incluse. Grazie Marco
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rteo1 il 02/09/15 alle 13:17 via WEB
Sigh! L'Inghilterra ha un reato specifico che l'Italia non ha ancora ? Su questa differenza si potrebbe aprire un dibattito lungo settimane, o mesi. Peraltro l'Italia vanta il primato della quantità: circa trecentomila provvedimenti legislativi, a fronte dei dieci Comandamenti, che sembrano più che sufficienti al Suo Autore. Sintesi: non è la legge di uno Stato che fa la differenza tra gli Stati ma la virtù dei cittadini (Platone, Aristotele, ecc.).
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 15:57 via WEB
Hai fatto bene a sollevare questa problematica perchè l'Italia è uno dei pochi Stati in cui non è dato sapere quanti sono le leggi, i Decreti e gli altri innumerevoli provvedimenti aventi valore di legge.
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 15:51 via WEB
Il cosiddetto revenge porn, il “porno per vendetta” che FERRARI definisce come “le foto di me nuda che avevo scattato solo per il mio fidanzato sono finite su tutti i siti del mondo” (...) «le immagini di revenge porn sono intensamente personali ed emotivamente devastanti, e servono solo a degradare le vittime – che sono in gran parte donne». Il modo in cui Google pensa di combatterle? Semplice: rimuovendo dalle proprie ricerche, dietro segnalazione, tutti i link che rimandano a pagine che abusano di immagini private.
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gabbiano642014 il 02/09/15 alle 14:11 via WEB
Buongiorno.Nello specifico viene definita la porno-vendetta.Lo ritengo un emendamento corretto,in quando ogni pubblicazione foto-video nel web deve avere il consenso dell'interessato. Ritengo che la comunicazione multimediale non deve violare la privacy e tanto meno acconsentire immagini violente e porno.
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gabbiano642014 il 02/09/15 alle 14:13 via WEB
Buongiorno Giuliana...spero di essere stata concisa ed esaudiente nel commento.:)P.
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 15:32 via WEB
Buon pomeriggio carissima, ti sei spiegata con chiarezza e condivido sia per le questioni giuridiche, sia per quelle più propriamente relazionali che connotano i rapporti intercorrenti tra amici, fidanzati, ex, utenti del web, blogger, ecc...
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CARLO il 02/09/15 alle 15:26 via WEB
La PRIVACY, lo SPUTTANAMENTO contro qualcuno, le MOLESTIE, la DIFFAMAZIONE, le INGIURIE. Sono tanti i problemi da affrontare.
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 15:37 via WEB
In effetti questo post è pieno di aporie. In sommatoria positiva, però, ci porta l'esempio di un caso risolto con quella Giustizia che è una componente indispensabile per qualsiasi forma di vita associata.
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monellaccio19 il 02/09/15 alle 19:27 via WEB
Attendiamo che diventi legge anche in Italia, mi sembra giusto punire chi arbitrariamente danneggi un'altra persona in rete: qualunque sia il motivo e il contesto.
Buona sera Giuliana.
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 19:58 via WEB
Con questi chiari di luna la c. d. "revenge porn" è sempre più diffusa in Rete, tanto che nei mesi scorsi Google, Miscrosoft, Facebook e Twitter hanno messo in atto meccanismi per bloccare la diffusione dei video....
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psicologiaforense il 02/09/15 alle 20:04 via WEB
Ora sarà necessario che le risorse si muovano e che chi posta "REVENGE PORN" con QUALUNQUE INTENTO sappia che dovrà rispondere sul piano civile per il risarcimento dei danni e su quello penale con pene pecuniarie salatissime e con la reclusione.
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maraciccia il 04/09/15 alle 20:42 via WEB
ciao..ti ho risposto..a più tardi, se ancora ci sei..*__*
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