Scherzo o Follia?

LA DONNA E' PIU' CHE MOBILE!!!


Già ... mezzi pubblici ... treno ... si fa presto a dire tutto questo! Sono una consulente freelance (che tradotto significa lancia in resta), ovvero una donna dotata di buone suole. Soffro da una vita di una strana forma di pendolarismo ossessivo su base
nevrotica e tra me e le Gloriose Ferrovie dello Stato (da qui in poi, G.F.S.) c'è un rapporto di vecchia data con relativi conti ancora da regolare. Mi muovo così spesso in treno da pensare che, se credessi nella metempsicosi e alle teorie sulla trasmutazione delle anime, in un'altra vita potrei reincarnarmi in una ligia e perfetta macchina obliteratrice. Naturalmente l'abuso delle G.F.S. non mi ha risparmiata da avventure di vario tipo, principlamente create ad arte dalla sottoscritta e regolarmente registrate con copyright.Una su tutte. Pieno inverno (dettaglio da non trascurare), ore 20, solito tragitto Arcore-Milano, insomma una formalità quotidiana che ormai espleto da una decina di anni. La stazione di fine corsa, nonchè mia destinazione, è Milano Porta Garibaldi, luogo di approdo scarsamente illuminato, ma non al punto tale da non poter essere in qualche modo identificato (e mi sa che con questa affermazione vi sto portando al binario giusto ...). Ad un certo punto mi guardo attorno e mi pare di percepire come un vago senso di vuoto e di solitudine, quasi immediatamente rotto dall'incedere sbragato di un controllore "fuori orario di servizio". Il tipo, un bel tipo anche se questa precisazione non modifica per nulla, ahimè, il naturale proseguimento della vicenda, interrompe improvvisamente la sua falcata da dopo lavoro e, con sguardo stupefatto e stupefacente (wow!!!), mi chiede: "Scusi, ma lei cosa fa qui!!??!!". Che stupida domanda, penso io e in parte lo lascio intuire dal tono della mia risposta: "Sono sul treno e devo scendere a Porta Garibaldi!" Ovvio, no!!!???!!!. E lui, incalzante e sarcastico al punto giusto: "Ma lei non è scesa, la stazione è già passata!!!". E io, sportiva, gradassona e superiore a queste basse ed innocue disattenzioni, controbatto a mia volta: "Bello! Dove si va, allora?!?". E lui, come per sedare troppo facili entusiasmi: "In rimessa!!!". A questo punto il mio volto stile "no panic" si traduce
immediatamente nella versione "ok panic!". E da qui in poi, una raffica inconcludente di domande al bel fusto G.F.S., alle quali hanno fatto regolarmente seguito puntuali e implacabili "NO!", del tipo: "Non c'è un autobus che può riportarmi nei pressi della stazione?"; oppure: "Beh, ci sarà pure un treno che esce dalla rimessa!", fino ad arrivare, stremata e incredula nello stesso tempo, ad un timido gemito: "Un taxi?"... Niet ... niet ... niet ... fino all'ultima lapidaria sentenza, quella che più di tutte temevo: "Si torna A PIEDI!!!"E così è stato. Naturalmente sarà capitato a molti di voi di camminare in una sera di inverno lungo i binari, vero!!!???!!! Ditemi che è vero ... !!! Gli amici ... Sì, vabbè, ma non tutti avranno avuto in contemporanea il cellulare scarico, la borsa del lavoro stile Mary Poppins, la borsa porta computer con lui dentro (ovviamente!), il Maggiordomo (sia lodato sempre il suo nome!) incazzato e minaccioso ... Vado avanti? Fari di treni in arrvio
puntati diritto agli occhi, sassi da binari preposti a renderti invalida permanente e, particolare decisivo ai fini del buon andamento della serata ... la sensazione di non essere più sola ... a farmi compagnia ... loro!!! Le simpaticissime pantegane in persona!!! Più pelose di me, decisamente a loro agio diversamente da me, scattanti e agili al punto tale da dover essere rincorse (certo, è sempre stata l'aspirazione della mia vita correre dietro alle pantegane ...). E così per due Km, passo dopo passo, ma così legata a loro da un insolito destino, che a fine percorso siamo passate allegramente a darci del tu ...Vita dura per le freelance!!!