Riprendiamo, dal punto in cui li avevamo lasciati, gli aneddoti sulla mia mobilità. Abbiamo parlato di uso comunitario della metro, di improbabili coiti con furgoni, di amene scarpinate notturne sui binari.Ora parliamo di un altro mezzo da me amato e spesso utilizzato in quel di Arcore, per spostarmi da una scuola all'altra: la bicicletta. Solo chi è solito cavalcare questo fedele velocipede sa che tipo di rapporto parasimbiotico può instaurarsi tra conducente (per l'occasione, io) e il mezzo (si evitassero battute indecenti, per cortesia ... conservatele per dopo, ne avrete ben donde). Un rapporto di complicità affettiva, al punto tale da far nascere l'esigenza di affibbiare un nome a questa mitica due ruote, che in più di un'occasione mi ha impedito di arrivare tardi al lavoro. Come la chiamo, come non la chiamo ... sta di fatto che, in onore del grande Bartali, ho pensato di chiamarla Gina. E, naturalmente, quando si conferisce un nome a qualcuno o a qualcosa, ci si sente immediatamente autorizzati ad appropriarsene, al punto tale da far precedere al nome stesso un 'immancabile "mia". Ecco a voi, signori e signore .......la mia Gina
MORTON E LA SUA GINA ...
Riprendiamo, dal punto in cui li avevamo lasciati, gli aneddoti sulla mia mobilità. Abbiamo parlato di uso comunitario della metro, di improbabili coiti con furgoni, di amene scarpinate notturne sui binari.Ora parliamo di un altro mezzo da me amato e spesso utilizzato in quel di Arcore, per spostarmi da una scuola all'altra: la bicicletta. Solo chi è solito cavalcare questo fedele velocipede sa che tipo di rapporto parasimbiotico può instaurarsi tra conducente (per l'occasione, io) e il mezzo (si evitassero battute indecenti, per cortesia ... conservatele per dopo, ne avrete ben donde). Un rapporto di complicità affettiva, al punto tale da far nascere l'esigenza di affibbiare un nome a questa mitica due ruote, che in più di un'occasione mi ha impedito di arrivare tardi al lavoro. Come la chiamo, come non la chiamo ... sta di fatto che, in onore del grande Bartali, ho pensato di chiamarla Gina. E, naturalmente, quando si conferisce un nome a qualcuno o a qualcosa, ci si sente immediatamente autorizzati ad appropriarsene, al punto tale da far precedere al nome stesso un 'immancabile "mia". Ecco a voi, signori e signore .......la mia Gina