inconscia...mente

Origini del femminile...La Dea (1)


  Una delle teorie più intriganti che si occupano delle origini del femminile, e di come tale inizio abbia potuto avere uno sviluppo più consistente nel corso della storia, è quella descritta dalla storica Riane Eisler nel suo libro “Il Calice e la Spada”, nel quale si parla di ciò che ha rappresentato l'elemento femminile ai primordi delle civiltà da noi conosciute. L'autrice pensa ad una riformulazione della teoria dell'evoluzione culturale, che chiama Teoria della Trasformazione Culturale, che sostiene che sotto le diversità insite nelle varie tipologie di società, ci siano due modelli base. Il primo, viene definito dominatore, ed è quello denominato anche patriarcale, mentre il secondo, lo si definisce mutuale, e basa le relazioni sociali soprattutto sull'unione, e non sul predominio del genere maschile. Questo, per descrivere di come, all'origine, il modello prevalente fosse improntato alla mutualità, ma, in seguito ad un periodo caotico e di forte disgregazione culturale, tale modello sia mutato in quello prossimo a noi. Ed è proprio nella separazione tra il calice (o vaso, come ci descrive argutamente lo psicoanalista junghiano Erich Neumann, nel suo “La Grande Madre”, a proposito dell'equazione simbolica donna=corpo=vaso=mondo, fondamentale archetipo del Femminile, intersecante stadi di vita matriarcali) e la spada, alla base di tutte quelle tecnologie, divenute sempre più evolute, utilizzate per distruggere e dominare, tipiche degli stadi di vita orientati al patriarcato. Il lavoro della Eisler, che lei stessa definisce ricerca d'azione, rientra in quell'ambito più vasto di studi dei cosiddetti nuovi sistemi, che annovera, per esempio, scienziati quali Ilya Prigogine ed Isabelle Stengers per la chimica, Marshall Feigenbaum per la fisica, H. Maturana e F. Varela per la biologia, il cui manifesto può essere rintracciato nel famoso “Il Tao della fisica” di Fritjof Capra, fisico ed economista, che ha cercato un incrocio fertile tra le teoria fisica del Caos, il buddhismo e la meccanica quantistica. L'idea è quella di un'evoluzione, che senza avere una costante ascesa verso un limite situato in alto, sia costellata di periodi d'equilibrio piuttosto lunghi, nei quali si originano, talvolta, punti biforcanti, ai margini della nascita di altre specie parentali.