Creato da pucciluca il 26/02/2007

l'architetto paga

design industriale e vita reale

 

 

_Luna Rossa

Post n°459 pubblicato il 27 Ottobre 2012 da pucciluca

Piccolo tributo di riconoscenza a chi mi paga lo stipendio

 

 
 
 

_Coordinamento Italiano Motociclisti

Post n°458 pubblicato il 04 Ottobre 2012 da pucciluca

 

Tra luglio ed agosto scorsi, il Comando di Arezzo del Corpo Forestale dello Stato ha messo in atto ciò che aveva annunciato presentando, qualche tempo fa, il proprio progetto denominato ‘Defend Life’, ovvero controlli a tappeto sui motociclisti in transito sui passi dell’Appennino toscoromagnolo. Il problema esiste: Viamaggio, Spino, Calla, Muraglione, sono purtroppo passi frequentati anche da motociclisti che scambiano la strada per una pista, mettendo a repentaglio non solo la propria sicurezza, ma anche quella degli altri utenti della strada. Riteniamo, però, che il Comando del C.F.S., nell’attivare queste azioni di controllo, si sia forse fatto fuorviare da un pregiudizio nei confronti di tutti i motociclisti in transito su quelle strade, giungendo così ad utilizzare metodi ed atteggiamenti che gli utenti fermati hanno percepito quantomeno come ‘poco ortodossi’, e che in qualche caso sono apparsi come veri e propri trabocchetti.

Ci è stato infatti comunicato che è stata utilizzata un’auto senza contrassegni e dotata di telecamera che, salendo ad un velocità di gran lunga inferiore al limite stabilito per quel tratto, tendeva ad incentivare tutti i motociclisti, e non solo chi correva, a sorpassarla anche nelle vicinanze delle curve. Se questa notizia fosse confermata, riteniamo sia un sistema inaccettabile. Questo avveniva Sabato 28 luglio sulla statale della Calla e sabato 25 agosto su quella del Muraglione, in questo modo, sono state ritirate molte patenti. Un motociclista, che nei trentaquattro anni precedenti mai aveva avuto una sanzione, ha rotto il silenzio denunciando, su un quotidiano locale, che l’auto civetta utilizzata sul Passo della Calla andava “di proposito talmente piano da mettere i motociclisti nelle condizioni di sorpassare e quindi essere sanzionati”. La stessa percezione è stata decisamente confermata anche da motociclisti, cittadini ed operatori economici appositamente contattati dai responsabili della sezione emiliano-romagnola dello scrivente Coordinamento.

 

Il rispetto del C.d.S. e dei suoi limiti è importante, come è importante potere vedere nelle Forze dell’Ordine dei tutori che sappiano agire con correttezza ed equilibrio, mostrando a loro volta rispetto ai cittadini. Ma se si arriva a creare artificiosamente delle situazioni in cui si viene indotti a commettere delle infrazioni, al mero fine di elevare un gran numero di contravvenzioni, si finisce con il deteriorare, se non distruggere, il rapporto di fiducia che deve esistere tra cittadini e amministrazione pubblica

Il Coordinamento Italiano Motociclisti chiede con forza alle Forze politiche e sociali, alle Pubbliche Amministrazioni locali, agli Enti proprietari delle strade, alle Forze dell’Ordine, di aprire gli occhi e di stabilire limiti e divieti comprensibili ed accettabili, nonché metodi di controllo non punitivi per quegli utenti che sulla strada usano il buon senso.

Il mototurismo è una grande ricchezza del nostro Paese. Vessare chi si muove con mezzi propri, chi porta ricchezza, sviluppo e occupazione in aree altrimenti ben poco frequentate ed abitate, non si deve sentire additato come un lanzichenecco di fronte a grida di manzoniana memoria, bensì accolto da regole chiare ed intelligenti, e da fermezza nel farle rispettare. E deve avere la certezza che le Forze dell’Ordine abbiano la capacità di riconoscere e fermare chi non usa il buon senso ed è un pericolo per gli altri.

Questo non ci pare sia, purtroppo, il risultato delle operazioni ‘Defend Life’ condotte con questi metodi. A meno che l’obiettivo non sia un altro, quello di ridurre considerevolmente ed indiscriminatamente il numero dei veicoli a motore sull’Appennino. Ma, se così fosse, ci chiediamo chi si sia arrogato il potere di prendere questa decisione e se tale scelta sia condivisa dalle Istituzioni e dagli Enti Locali, così come ci chiediamo se le rappresentanze delle imprese, turistiche, commerciali ed artigiane del nostro Appennino, siano concordi nel veder scomparire fatturati e posti di lavoro assicurati da centinaia di mototuristi che, ovviamente, si cercheranno nuove mete o cercheranno di dimenticare la passione per la motocicletta.

Distinti saluti

Coordinamento Italiano Motociclisti
Il Presidente
Marco Polli

 
 
 

_Terrorismo o sicurezza stradale?

Post n°457 pubblicato il 29 Agosto 2012 da pucciluca

fonte Motoblog:

http://www.motoblog.it/post/53965/sicurezza-stradale-controllo-a-tappeto-sui-passi#continua

La questione è delicata, ma la trattiamo come crediamo sia giusto fare. Su motoblog abbiamo spesso trattato il tema della sicurezza stradale con grande attenzione e mettendo in evidenza l’importanza del rispetto del regole, da parte tutti, a partire dai motociclisti fino ad arrivare alle istituzioni. Riportiamo quindi la lettera che abbiamo ricevuto da un lettore il mese scorso, non con l’intento di dare addosso alle forze dell’ordine, nella fattispecie la Guardia Forestale, tutt’altro, ma per sottolineare ancora una volta l’importanza del rispetto delle regole.

La lettera del lettore fa riferimento ad un articolo pubblicato su Arezzo Notizie e riguardante la Campagna “Defend Life 2012″ promossa dal Corpo Forestale dello Stato per la sicurezza delle strade montane e della circolazione fuoristrada. Il Nucleo operativo speciale di Arezzo, su richiesta della Regione Emilia Romagna, ha svolto un servizio di Polizia stradale sulla SP 4 ex SS 310, meglio nota come “Passo della Calla”.

La questione si è ripetuta in questi giorni. Sabato scorso il “Passo del Muraglione” è stato territorio di controlli da parte del Corpo Forestale e della Prefettura di Firenze. Nel corso del servizio sono stati filmati con videocamere hi-speed (che forniscono immagini nitide anche delle targhe) centinaia di motociclisti. Il bilancio è stato di 38 patenti ritirate, 496 moto fermate. Ad una ragazza in sella ad una moto di grossa cilindrata, - riporta La Nazione - è stata ritirata la patente, comminata una sanzione di oltre 400 euro e la decurtazione di 20 punti per aver collezionato manovre da brivido.

Questa la lettera del lettore.

Salve, mi chiamo Lorenzo, sono un giovane motociclista romagnolo. Come di tradizione qui in romagna a noi motociclisti piace andare tutti i fine settimana a spasso con le nostre moto, i luoghi più frequentati sono i vari “passi” e “valichi” che sono le strade più belle e spettacolari che esistano qua in italia. Diciamo che è la nostra liberazione della settimana ed è un ottimo modo per rilassarsi. I passi più in “voga” in romagna sono: il passo del muraglione, il passo della colla, il valico tre faggi e il passo della calla (campigna) che è uno dei più stupendi…

Quest’ultimo purtroppo è ormai setacciato o meglio sorvegliato come se fosse un carcere dal Corpo Forestale di Arezzo, un nucleo apposito che ha seguito un corso per la legge stradale per quanto riguarda noi motociclisti. Non c’è nulla di male se controllassero la strada come fanno in tutti i passi le altre forze dell’ordine come Carabinieri e Polizia Stradali e Provinciali… ma il problema che la Forestale non controlla… ma FA TERRORISMO SULLE STRADE! Cosa voglio dire, voglio dire che loro non fermano le moto per controllare documenti e se sono in regola ma fermano TUTTE E DICO TUTTE le moto.

Lo fanno con un “bellissimo” gazebo che allestiscono dalle 8 della mattina e smontano alle 18 della sera, controllano tutte le moto dallo scarico (una delle cose principali), il pelo invisibile che può avere un moto addirittura facendoti smontare la moto! Cosa che credo sia anche illegale. Utilizzano anche altri “trucchetti” come le auto civetta che vanno appositamente ai 20km/h per farsi sorpassare. Si sa che nei passi non esistono e linee tratteggiate quindi sarebbe impossibile sorpassare.

Queste autocivetta hanno delle telecamere per filmare il sorpasso… cosa illegalissima. Facessero solo quello… si nascondono anche dietro ai cespugli con velox senza segnalazioni. Con questo cosa voglio dire? Che loro anzichè controllare la sicurezza per la strada loro sono i primi a TRASGREDIRE LA LEGGE CON QUESTE MANOVRE SCORRETTE NEI CONFRONTI DI NOI MOTOCILISTI. RIPETO QUESTO E’ TERRORISMO STRADALE NON PROTEZIONE DELLA GENTE SULLA STRADA! Un motociclista non può più andare tranquillo sulle strade perchè deve sempre avere paura di questo nucleo forestale che si nascone ed utilizza mezzi illeciti per “fregarti”.

Non conosciamo nello specifico le regole adottate dalla forestale per bloccare i motociclisti. Poco importa. Una manovra come quella nella foto di Arezzo Notizie, piaccia o no, non si può fare ed è sanzionabile. Chi scrive viaggia su due ruote da quasi trent’anni e ne ha viste - e subite - di tutti i colori. Dobbiamo però renderci conto che la strada non è una pista e sopratutto che in strada non siamo soli. Sbagliare è un attimo e non sempre può andar bene come al motociclista nel video sotto…

Maledetti SUV!!!!!

 

 
 
 

_Vittore Cossalter

Post n°456 pubblicato il 10 Luglio 2012 da pucciluca

interessante:

http://www.dinamoto.it/ 

http://www.moto.it/news/vittore-cossalter-dinamica-della-moto-intervista.html 

«Adesso è il momento della crisi, ma con Aprilia avevamo notevoli contratti di ricerca, con Harley-Davidson e BMW, con Michelin e Dunlop. Bisogna anche dire che i contratti di ricerca sono sempre stati spinti anche da fondi di ricerca statali ed europei. In questo momento oltre alla crisi economica c’è secondo me anche una crisi della motocicletta. Le case hanno inseguito per anni le superpotenze, ma ora non si vendono. Guardiamo il Giappone, quelle moto le comprano per andare in pista. Dopo la corsa per la strapotenza ora si guarda il design, da mezzo di trasporto la moto è più un oggetto posseduto per il piacere di averlo, e i numeri delle vendite calano.
E poi la mortalità... non cala. E’ il mondo delle moto che sembra un po’ in crisi, era un mondo che aveva un target, la potenza, ma ora che è stata raggiunta sembra che ci siamo svegliati scoprendo di aver raggiunto qualcosa che non ci serve. Nella società la moto è ritenuta pericolosa, ma le istituzioni non hanno fatto molto. Non si è mai tenuto conto che una parte della società vuole correre con la moto, si dovrebbe avere in ogni provincia una pista».

 Come il campo da calcio.
«Esatto, ma se parliamo di queste cose ai politici dicono: ma come, facciamo una pista per questi quattro teppisti che vogliono correre? Se un ciclista va in discesa a 90 all’ora è bravo, se un motociclista sale in moto alla stessa velocità è un teppista, è un po' una questione di cultura che molti motociclsti hanno contribuito a formare. Ma alla fine la gente che vuole correre lo fa comunque, in strada però. Anzichè riempire di autovelox, basterebbe risolvere l’esigenza di chi vuole correre con la possibilità di farlo in sicurezza».
 
 
 

_Guggenheim Las Vegas Art Of The Motorcycle Exhibit

Post n°455 pubblicato il 10 Luglio 2012 da pucciluca

 

 

 
 
 

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