pufforosso

pufforosso vorrebbe andare nelle valli di lanzo


ciao Luna, che dire? ho mille cose da comunicarti e mille pensieri in testa che si accavallano. come ti ho detto al telefono sono davvero e seriamente intenzionato a trovare una ragazza alla quale donare tutto il mio amore (e ti assicuro che ne ho dentro un sacco) e che, a sua volta, voglia innamorarsi seriamente di me. ricorderai che quando me lo hai chiesto ti ho risposto che sto cercando l’anima gemella. di sicuro capisci come ci si sente senza genitori, anche se, almeno tu, hai la gioia di avere due figlie che di sicuro saranno fonte di affetti e soddisfazioni. io, invece, non mi sono mai sentito pronto per avere dei figli. poi sei arrivata tu: mi hai mandato una tua foto che mi ha lasciato una bellissima impressione di te. mi piaci un sacco, si vede una luce bellissima nei tuoi occhi, traspare un messaggio di serenità. sei stata anche gentile a lasciarmi subito il tuo numero telefonico e ne ho approfittato. ci siamo sentiti, le nostre voci insieme, vicine. è stata una grande emozione! ho sentito subito sintonia tra noi, sembrava di conoscerti, stavi già entrando, poco per volta, nel mio cuore. tu col tuo candore, la tua solarità, la tua simpatia, la tua intelligenza, la tua cultura, la tua musica, il tuo amore da dare e tanta voglia di riceverne. io di solito non sono un sognatore come te, ma in questa occasione mi sono sentito volare; mi vedevo la sera, al tramonto, su una spiaggia con te accanto, mano nella mano, immersi nelle coccole. mi vedevo mentre leggevo gli articoli che prepari per il giornale, quelli vecchi e quelli futuri, immaginavo le tue poesie, la tua poesia. mi piacciono anche le caratteristiche tipiche del tuo segno: persona pacata, equilibrata, sincera, fedele, dolce, sensibile, affidabile, amante degli affetti duraturi. sono anche contento del fatto che tu abbia due figlie (so che i figli per una donna, soprattutto del cancro, sono un completamento al suo essere), mi sarebbe piaciuto conoscerle, confrontarmi anche con loro in una nuova veste, come di fratello maggiore, chissà? abbiamo molte cose in comune: oltre ad essere rimasti senza genitori, le nostre madri avevano i nostri segni, la tua è nata proprio nel mio giorno. sembravano tutti segni del destino. un destino a cui non credo, ma, a volte, certi eventi ti portano a pensarlo, a crederci. ero, come si suol dire, al settimo cielo. sentivo di aver trovato una ragazza che mi piacesse sia esteriormente, sia interiormente. trascorrere la giornata pensandoti, cercando di immaginare dove fossi, come fossi vestita, cosa stessi facendo, pensarti nella tua macchina a percorrere le tue bellissime valli in cerca di cose da scrivere, attendere un tuo sms o una tua chiamata, per me è stato un motivo forte di serenità e gioia. già, attendere un tuo sms o una tua chiamata! ma quanto dura un’attesa? e poi, se percepisci che l’attesa dura troppo, inizia ad assalirti una sorta di ansia, di tristezza, un brutto senso di inadeguatezza, forse anche di abbandono. eppure l’attesa si protraeva, lunga… silenziosa… infinita… incolmabile… ti ho scritto, ti ho cercata. mi hai detto: ti chiamo io domani, stasera… niente, solo un assordante silenzio nelle mie orecchie. quando mi hai raccontato della triste serata con l’aeronautico ti ho detto, se ricordi, di non permettere mai a nessuno di rubare o mortificare i tuoi sogni. ora, però, l’hai fatto tu a me. dal tuo lungo ed eloquente silenzio posso solo concludere che non ti interesso abbastanza, ma allora perché non dirlo, perché non essere chiara da subito, perché farmi sentire bene con te per poi sparire? forse hai giocato, forse ti sei voluta rifare di un torto subito da parte di un idiota. non capisco! si è spento un sorriso… il mio!