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La sinistra di classe della Cgil, aderente alla Rete 28 aprile, ha elaborato la piattaforma politico-sindacale che potete leggere sul sito www.progettocomunista.org come contributo al dibattito tra i lavoratori e i militanti sindacali che nel corso del XV Congresso Nazionale della Cgil si sono impegnati per mantenere nella Confederazione sindacale una posizione di classe contro la politica neoconcertativa, con governo e padronato, avanzata dalla maggioranza di Patta-Epifani (il primo dei due peraltro si è seduto al governo come sottosegretario). I lavoratori che volessero presentarlo e/o controfirmarlo possono telefonare o scrivere al compagno Francesco Doro del Direttivo Regionale della Fiom Cgil del Veneto (tel. 3331312748 o scrivere, specificando l´adesione all´appello, al seguente indirizzo e-mail amr@progettocomunista.org
Il documento sarà presentato sia all´assemblea nazionale della Rete 28 aprile che si terrà nel mese di giugno sia nelle riunioni provinciali e regionali preparatorie all´assemblea nazionale.
Progetto Comunista - Rifondare l'Opposizione dei Lavoratori sostiene questo documento e invita i lavoratori a discuterlo e diffonderlo.
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Per le Attività di Progetto comunista - Rifondare l'opposizione di lavoratori della Provincia Bat, contattare : progettocomunistaba@libero.it
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Tutti i compagni di Bari che sarebbero interessati all'attività barese di Progetto comunista - Rifondare l'opposizione comunista possono contattare il comp. Gorgoglione : pgorgoglione@hotmail.com
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Da un semplice piccolo episodio di "immoralità" sportiva (un colloquio troppo amichevole tra controllato e controllore) si è via via presa visione di un sistema basato sulla truffa, la corruzione, la frode, insomma tutti gli ingredienti tipici di ogni crisi capitalistica, perché di ciò in realtà si tratta, e non solamente di campionati il cui risultato finale era in qualche modo predefinito.
Una premessa: anche quando parliamo di sport professionistico, di calcio nel caso specifico, si possono ritrovare i tratti fondamentali che regolano un´impresa di mercato:
- concorrenza spietata tra le varie aziende (squadre) per guadagnare quote di mercato (tifosi) e massimizzare i propri profitti;
- concentrazione di capitale in un numero sempre più ristretto di aziende (squadre), che porta alla creazione di un vero e proprio monopolio;
- centralizzazione del capitale, in quanto gli interessi economici delle squadre di calcio, almeno di quello che ha dato vita al monopolio sopra citato, non sono limitate all´ambito sportivo, ma spaziano dal settore immobiliare a quello della distribuzione commerciale, dalle telecomunicazioni e televisioni fino ad arrivare alla finanza vera e propria, nel caso delle squadre che sono quotate in borsa;
- sovrapproduzione, ci sono più aziende (squadre) che producono merci (partite) di quante il mercato ne possa consumare;
- infine, la creazione di un vero e proprio, anche se piccolo, esercito di riserva, composto dai calciatori disoccupati.
Chiarito questo punto, ci è più facile capire che non di semplice frode sportiva si tratta, ma di una vera e propria crisi di un sistema economico. D´altra parte che il calcio professionistico non navigasse in buone acque era chiaro da molto tempo. Tutte le società hanno i (loro) bilanci in forte perdita; per sopravvivere hanno dovuto far ricorso ad un forte indebitamento con le banche e ad aiuti di Stato (anni fa è stata varata una legge "ad hoc" che consentiva alle società di calcio di spalmare le perdite nei bilanci approvati nei cinque anni successivi l´entrata in vigore della norma).
Queste soluzioni sono servite solo a spostare in là nel tempo il momento della resa dei conti, che oggi, anche grazie allo scandalo sopraccitato, sembra essere arrivata.
L´intreccio tra politica borghese (che negli anni ha utilizzato per i propri scopi il consenso tra le masse popolari per il calcio, vedi tra tutti il caso Berlusconi), capitalismo e sport si è fatto sempre più inestricabile e anche in questo campo ogni vera "riforma di sistema" non può che passare per una azione rivoluzionaria delle masse sfruttate.
Perché è palese che crisi industriale (Fiat), bancaria (BNL, Unipol) e, in ultimo, quella del calcio sono figlie della più generale crisi che il capitalismo italiano sta attraversando negli ultimi anni.
Con buona pace di chi sostiene che nello sport non esistono interessi di classe.
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Per il ritiro immediato delle truppe di occupazione dall’Irak!!
Per questo è necessario un sostegno alla resistenza irakeno senza se e senza ma ed il ritiro immediato delle truppe di occupazione in Irak !!
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Inviato da: avanguardia07
il 05/05/2007 alle 20:15