pulse effect

tredici anni dopo


natale arrivato e passato. un po' sottotono. regali davvero disattenti, convivenza forzata, sms come lame a tagliare fino al sangue. non per caso: mi hai regalato Grossman ("che tu sia per me come il coltello"), che avevo letto in un altro spazio temporale. dici di averlo fatto consapevolmente: nessun altro libro conosco che potrebbe spingermi oltre il limite e sapere che tu hai voluto regalarmelo, č un garbuglio.come sempre a me la scelta: stai provocando per vedere fino a dove sono capace... o ti faccio troppo scaltro? o troppo intenzionale? fatto sta, caro capitano, che sei salpato ieri sera per terre calde sul tuo bialberi "Calvadōs". ora che č ora di essere parole fatte di fiato, ti nascondi.stasera cena di classe. pochi ma buoni. quando č entrato, non ho riconosciuto A. che pessima figura. soliti discorsi. torino č piccola, č provinciale, non si sente lo spirito delle olimpiadi, invece boston, atlanta, parigi.forse a me torino sta bene cosė, piccola e borghese, come me.c'č stato, naturalmente, il momento di gelo, amore mio assoluto: d. ha detto alla tavolata "...tito". coscientemente non ricordavo nemmeno che ti chiamassimo cosė in certe giocose situazioni. il freddo e il silenzio istantaneo."...come?" "buon appetito, intendevo..."ovviamente non sono la sola che ancora pensa tu sia soltanto partito, magari a parigi, magari in argentina. magari...ovviamente ci manchi. a me manchi continuamente.che cosa stupida da fare...