PUNCTUM gallery

HENRY CARTIER-BRESSON (I° mostra Punctum)


Henry Cartier-Bresson definito L' Occhio del Novecento, nasce da una famiglia aristocratica nel 1908 a Chanteloup, vicino Parigi. Intorno agli anni '20 si interessa di pittura e si avvicina alle teorie dei surrealisti, che avranno una notevole influenza sulla sua produzione. Inizia a fotografare durante un viaggio avventuroso in Costa d'Avorio nel 1931, ma già l'anno successivo le sue fotografie iniziano ad essere esposte. La sua vasta ed articolata produzione si concentra soprattutto in questi anni, nei quali Bresson viaggia molto, soprattutto in Messico e negli Stati Uniti dove viene a contatto con Paul Strand. Nel 1947 avviene la consacrazione ufficiale: le sue fotografie vengono esposte al Moma e contemporaneamente fonda insieme a Robert Capa, David Seymour e Georges Rodger l'agenzia cooperativa Magnum Photos che lascia nel 1966 ma che allo stato attuale conserva la gestione dei suoi archivi. Realizza numerosissimi reportage e ritratti, e apartire dagli anni '70 inizia a dedicarsi al disegno, che lo aveva affascinato cinquant'anni prima ritrovando a sua detta, la sua vera vocazione originaria e chiudendo definitivamente con la "parentesi" della fotografia. Da questo momento in poi si dedica solo al ritratto. Muore nell'agosto del 2004. A partire dalla pubblicazione di Images à la sauvettes, edito nel 1952, si può affermare che tre generazioni di fotografi hanno dovuto fare i conti, pro o contro, con la potenza evocatrice delle immagini di Bresson. Le sue immagini colte di sorpresa, furtivamente, affrontano la realtà in ogni sua manifestazione senza mai eluderla; silenziosamente e quasi di sfuggita, le immagini che vengono colte dal suo obiettivo acquistano il valore di una testimonianza schiacciante. È un momento, il kairos degli antichi greci, che noi chiamiamo "L'occasione", riferendoci al tempo, al momento, all'opportunità. E' una scelta operata nella durata. Nello scatto del fotografo, il kairos consiste nel raggiunfere lo scopo nello spazio e di arrivare a tempo nella durata. "Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore, è un modo di vivere" . La bellezza dell'immagine per lui consiste nella rivelazione di un indefinibile mistero, come in un rito esoterico, nella suggestione di una visione fantastica del reale, dove si fondono il tragico e il comico. Le immagini che qui abbiamo selezionato, non sono tra le più note dell'autore, ma certamente esemplificano il suo pensiero e le sue parole: "Non si deve riflettere: lo sforzo cerebrale è molto pericoloso per una fotografia". Numero foto proposte in questa mostra 35, tutti i diritti sono riservati alla agenzia fotografica MAGNUM, che ovviamente ringraziamo. ### QUESTO MESSAGGIO FUNGE ANCHE COME LIBRO FIRME DELLA MOSTRA, QUINDI SE VISITATE LA MOSTRA LASCIATE UN COMMENTO ANCHE MINIMO NEI COMMENTI ### UTILIZZO OTTIMALE: Per un utilizzo ottimale vi consiglio di cliccare nel Calendario la data di inaugurazione della mostra cioè il 31 (vi darà tutte le foto in una sola pagina... Fotografía di Martine Frank