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Post N° 1051


quando l' alba ti entra addosso dalle serrature...part two 14:30. c’era il sole infilato persino nell’orologio grande della stazione.roba da non crederci. si chiese pure se la gente lì fuori non andasse in giro bruciando avvolti in tute ignifughe, oppure portando il fuoco direttamente così, sulla pelle.se li immaginava sorridere con le fiamme morbide che ballavano sulle labbra.14:35. le avevano sempre detto che quando s’è passato giorni, settimane, mesi, anni ad aspettare, quando hai trascorso una vita intera a cercare, un paio d’ore non fanno la differenza.stronzate.
quando tu sei stato ricerca e attesa per tutta la vità, quelle ultime due ore sono uno stillicidio di secondi. ed ogni secondo lo senti scorrere dappertutto come sangue, e martellare ovunque come un battito.succedeva sempre così, ormai, da quando in una notte più azzurra delle altre lo aveva visto.il cielo le si era spaccato a metà sotto i denti,quel giorno.un cielo viola e senza sole, certo, ma pur sempre un cielo.e subito aveva capito che tutta la luce blu di questo mondo non le sarebbe più bastata.15:00. prima di uscire di casa le avevano obiettato il fatto che si avviasse già così presto.non era per via dei treni, aveva risposto, era che il fatto di arrivare in anticipo ce l’aveva nel sangue e non c’era modo di sviarlo facendo le cose lentamente o dimenticandosi di osservare le lancette. alla fine si ritrovava lo stesso con minimo un paio d’ore che le ballonzolavano davanti agli occhi.non poteva permettersi di farlo aspettare.non poteva permettersi di far aspettare qualunque cosa, perchè sarebbe stato come rischiare di perderla. o di sfuggirle.(to be continued)| track |today_smashing pumpkins