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Post N° 1061


...e capitava che la sera le abbandonasse addosso qualcosa, ogni giorno, alla stessa ora.e tutto questo succedeva da anni, da innumerevoli anni allo stesso istante.ed il viso le diventava nero e liquido come quei riflessi che vedi nell'acqua, quei riflessi perfetti e tristi che proprio ti viene una voglia matta di
rompere, infilandoci dentro il dito.ma alla fine, però, non lo fai, quasi avessi un timore segreto di mandare all'aria tanta esattezza / non lo fai fino a quando arriva la notte a nasconderli ed a farti capire che è troppo tardi, adesso, troppo tardi per qualunque cosa.lei a quel punto stringeva le dita attorno ai bracci della sua poltrona, le unghie piccole le si conficcavano nell'imbottitura ed era come se qualcosa le si rompesse dentro, ogni giorno, alla stessa ora.ed era sorprendete come fosse null'altro che un piccolo sussurro, un singhiozzo avresti detto e invece tac, qualcosa da qualche parte si rompeva e la stanchezza iniziava piano piano ad allargarsi nei suoi occhi nerissimi..così tanto che nessuno capì mai se nelle tre ore successive dormisse o semplicemente se ne stesse lì, a farsi osservare minuziosamente dal mondo senza mai permettere a nulla di sé di ricambiare il suo sguardo....fu così che la vidi la prima volta. e giuro che fu un caso se, in un modo o nell'altro, non riuscii più ad andare via.
|track|breath_breaking benjaminphotos:A LATO:una parte di me,IN BASSO:converse, moleskine, pilot e lettore attraverso la mia canon e photoshop.