il sorriso

LETTERA A UN FIGLIO MAI NATO......


Caro figlio che non è mai nato,ti scrivo questa lettera perchè il mio pensiero a te, adesso,è rivolto. Non voglio nasconderti niente,voglio dirti la verità,voglio dire quello che penso e che ho sempre pensato anche se,qualcuno,non vorrà sentire le parole che ti drò o che ti avrei detto. Sappi che nella mia mente sei sempre esistito  sin da quando ero giovane. Il mio desiderio di incontrarti era talmente intenso che,nonostante i sacrifici che ho fatto,le privazioni,gli assoluti silenzi che mi hanno circondato in questi lunghi anni, ti vedo e ti immagine per quello che ora ti dirò. Sei figlio di una madre che non è tua madre,nel senso che avrei voluto ardentemente che lo fosse,ma l'infame destino,dettato da cattiveria,maldicenza ed inesperienza hanno fatto sì che lei non ti partorisse. Il parto è avvenuto nella mia mente,è un paradosso,sì lo so. Riprendo un attimo la realtà e mi rendo conto di scrivere al vento,sto versando un fiume di parole che non hanno senso,non avranno un futuro e che,caso unico,non ha avuto un passato. Tua madre,giovane adolescente,assomiglia ad una rosa rossa,racchiusa nel suo bocciolo,in cui si vedono due lacrime di rugiada. Una lacrima è stata versata per la vita che ha dovuto sostenere fino adesso, un'altra lacrima è stata versata per me,indegno uomo di umana comprensione,al momento in cui ho rincontrato tua madre. Era belle,sì era bella davvero, tu le somigli tantissimo, nello sguardo ,nel modo di muoverti e di essere iperattivo. Era bella, dicevo,mi lasciava incantato anche solo quando parlava,mi ipnotizzava coi suoi gesti, diventavo un cucciolo spaurito in attesa di una carezza dal suo padrone. Forse l'errore che commisi era questo. Avrei dovuto essere più forte.Farle sentire tanto amore ma,a volte,prendere parte alla sua vita con un leggero distacco. No.non e la facevo, mi dispiaceva tantissimo quando era arrabbiata, quando mi allontanava,quando,e non ho mai saputo il perchè,a volte,era intollerabile nei miei confronti. Forti bruciori di stomaco mi colpivano quando si arrabbiava per un nonnulla. Non facevo nulla,telo giuro,per renderla nervosa. La mia passività era dominata da quello splendido esemplare di donna che era tua madre. Avevo intenzione di sposarla il giorno del suo compleanno,quando avrebbe compiuto 20 anni,ma una serpe si è intromessa nella nostra vita. Perchè non ho lottato per riaverla? Perchè lei mi ha abbandonato senza verificare se quello che aveva saputo era vero?Perchè,perchè,perchè? Il perchè l'ho appreso dopo moltissimi anni. Il destino ha voluto che,quando le ero vicina ,mi sentivo lontana da lei,adesso chesono lontano,mi sento vicino. Caro figlio, tu non sai il rimpianto che mi resterà per il resto della mia vita per il fatto che non ti ho conosciuto,per l fatto che non mi chiamerai papà,non chiamerai,la donna che ho sempre amato,mamma. Sì,lo so c'è già qualcuno che mi chiama papà,così come qualcuno la chiama mamma. Ma all'unisono mai sarà e, mi dispiace dirtelo,mi resterà sempre in gola questo mio divieto impostomi dalla vita. Ti amo anche se non ti ho mai conosciuto. Anche tua madre ti ama. Guardala adesso,osservala,sta piangendo. E' disperata,afferra un cuscino e lo stringe a sè come se il fagottino fossi tu,si arrabbia con me. Non importa. So che mi ama. Sarai sempre nei nostri sogni. Sarai lontano e vicino,sarai al nostro fianco. Sarai il punto di riferimento di un amore,nato, cresciuto,non vissuto.