il sorriso

Post N° 502

Spesso mi soffermo ad ammirare il mare. Ad occhi socchiusi, con il capo morbidamente abbandonato ed adagiato sulle mie braccia conserte.

Lo ammiro sia nei giorni cupi di tempesta che nei giorni luminosi di sole.

Quando c'è vento e quando, invece l'aria è cosi calma, tersa e profumata di sale, da poter udire il grido dei gabbiani, che in lontananza, si posano sugli scogli spigolosi per riposare le loro ali stanche di sfiorare il cielo.

Lascio che lo sguardo si smarrisca lungo la linea luminosa e abbacinante dell'orizzonte, osservando la vela bianca di una barca che fa ritorno verso il porto. L'osservo pensando che tutti noi siamo un po' simili ad essa.

Tante piccole imbarcazioni a vela che viaggiano attraverso l'immenso mare della vita, lungo rotte differenti, ma a volte, destinate ad incrociarsi le une con le altre e a proseguire lo stesso viaggio assieme.

Affrontiamo giorni di tempeste e temporali improvvisi.

La pioggia ci bagna e il vigore del vento prova a strappare via la nostra vela dall'albero maestro, cercando di farci affondare giù negli abissi della disperazione e del dolore.

In questi giorni sta a noi trovare la forza di combattere contro le avversità che ci troviamo ad attraversare ed i tratti di mare agitato che sembrano voler rivoltare sotto sopra la nostra barchetta.

Sta a noi farci coraggio ed affrontare l'uragano e non lasciarlo vincere.

Certo, spesso il vento soffia cosi forte da far male e da non permetterci di rimanere nemmeno in piedi, ma non per questo dobbiamo rinunciare a lottare e cercare di uscire fuori dalla rotta della tempesta.

Ci si può riuscire. Si, ce la si può fare, ma con tanta forza di volontà e tanto coraggio, tornando, così, di nuovo ad ammirare la luce del sole che spunta da dietro le nuvole, beandosi di quei giorni azzurri e placidi, in cui la nostra barchetta naviga attraverso il mare sospinta solamente dalla brezza lieve del vento.

Navighiamo anche attraverso le tenebre oscure della notte. Navighiamo chiedendo alla luna di proteggerci lungo il nostro viaggio e a Siro, la stella che brilla più luminosa nel cielo, d' illuminare la vela della nostra barca ed indicarci la rotta per far ritorno nelle nostre case, l'unico porto sicuro della nostra esistenza .

Il mare, però è talmente immenso da potercisi smarrire attraverso e non trovare più la strada che ci conduca di nuovo tra le braccia delle persone a cui vogliamo bene ed è qui che ci viene in aiuto la luce del faro che si trova in ogni porto, una luce calda e tenera, che possiede un solo nome: “Amore”.

Già, amore. Se non ci fosse la sua luce abbagliante ad indicarci la caletta in cui attraccare e mettere fine al nostro pellegrinaggio, ogni viaggio intrapreso non avrebbe alcun senso.

E' per amore che viviamo. Per amore che ci muoviamo ed esploriamo il mare senza confini , che vive in ognuno di noi. Si, per amore...solo per amore...