NO PASARAN

25 APRILE: LIBERAZIONE E NON PASQUETTA BIS


Una tecnica ormai testata dei padroni e dei loro intellettualoidi leccaculo è quella di far perdere significato alle giornate della memoria, rifunzionalizzandole, quindi attribuendo un significato più banale e meno pericoloso per i loro interessi. Tutti noi abbiamo, ad esempio, assistito alla commercializzazione della figura del comandande Ernesto Guevara della Serna: nell'immaginario pubblico si è persa l'immagine del rivoluzionario di professione che combatteva con il cuore e con il fucile ed è stato trasformato in un logo per magliettine e gadget.Il 25 Aprile ha avuto, per nostra sfortuna, la sorte di cadere a ridosso della Pasqua ed in un periodo dell'anno in cui il sole più caldo e il cielo più azzurro attraggono i fans delle veline e dei calciatori in corsa per avere in anticipo l'abbronzatura che fa tanto chic e tanto trend. Si assiste ad orde di ragazze in top e ragazzi più o meno palestrati con i capelli sfilacciati, inebetiti dai modelli di bellezza mass-mediatici, che si accalcano nelle località balneari senza la consapevolezza che le loro libertà, i loro diritti sono il risultanto del sangue partigiano e popolare.Il simbolo che meglio esprime il significato del 25 Aprile è Piazzale Loreto, l'immagine della rabbia popolare che dopo almeno due decenni di oppressione e persecuzione si libera i una violenza di reazione, quindi non fine a se stessa, soltanto come reazione alla violenza subìta. Pochi sanno che Piazzale Loreto non fu scelto a caso per l'esposizione dei cadaveri degli aguzzini, in quel piazzale i nazi-fascisti gettavano i cadaveri delle famiglie innocenti dei partigiani, uccise per ritorsione. Questo era il periodo detto dei "cadaveri in piazza".