putpurrì

NEOLOGISMI


Il vocabolo "faccendiere"  m'innervosisce.. Assimilo, per età e cultura, la parola faccenda a qualcosa di domestico: la madre affaccendata dei libri di scuola delle elementari, le faccende domestiche a cui ascrivo pulizie, cucinare, lavare. Insomma, l'affaccendato del mio vissuto è qualcuno che si dedica all'affaccendamento domestico, che ci posso fare? Il faccendiere dell'attualità, invece, mi tocca relazionarlo con il promoter ( che non ho mai capito bene se equivale al rappresentante dei miei tempi) e anche al creatore di eventi. Cioè uno che non si capisce una beneamenta cippa di che cacchio faccia in realtà, ma quel che fa mi puzza di vuoto.Dovrei aggiungere altri neologismi assurti alla dignità di cronaca lavorativa, tipo escort, che mi provocano pruriginose voglie forcaiole che non oso esplicitare per paura di essere tacciata di revanchismo acidulo. Come non mi piacquero "diversamente abile", "operatore ecologico", " non udente" e " non vedente" così mi infastidisce il sentir chiamare "faccendiere" il ruffiano ed "escort"la prostituta d'altobordo.E poi mi sa che tra lo sfaccendato e il faccendieremi sta più simpatico lo sfaccendato, sempre lì a grattarsi lapigna e a non pensare al domani...