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Lasciare il segno...


Le impronte digitali si sa, sono la nostra identità,  uniche, irripetibili, solo nostre...microscopici taglietti che ci definiscono fra miliardi di individui..
Quelle di Karim Ghidinelli racchiudono storie personali, le sue..raccontano persone, incontri, esperienze ...parole che seguono le curve del pensiero come quelle del polpastrello..
Karim è' bresciano  ma è vissuto in vari paesi africani (Guinea, Etiopia, Namibia).. è tornato più volte in Italia, adesso però vive a Miami Beach..
Usa lastre sottili di alluminio imbullonate a supporti molto spessi.. spalmate di smalto translucido gettato, spruzzato, trascinato ed infine inciso..incide segni, testimonianze del suo viaggio reale e metaforico..
ogni pezzo presuppone un'interazione con chi lo guarda.. per leggere si è quasi costretti  ad accostarsi alle parole, a seguire le pieghe del discorso,  a girare la testa.. e poi ? come va a finire ? Ogni pezzo è abbinato ad un altro, ha il suo contraltare.Due lati della stessa impronta ? Due faccie della stessa medaglia ? Anche i titoli lo suggerirebbero... Naturale/Artificiale, Cio che sappiamo fare /Ciò che non sappiamo fare, Pietro/Caronte, Illusione / Attesa.. 
si lascia, oltrechè il segno, anche libertà di interpretazione..
in mostra alla Dar al Funoon Gallery -Kuwait city fino al 25 maggioaltri suoi lavori su www.karimghidinelli.com