Creato da italianinq8 il 07/05/2008

q8 Report

giorno dopo giorno dal q8

 

 

Piano Regolatore cercasi

Post n°211 pubblicato il 16 Maggio 2009 da italianinq8
 

Forse ci sarà anche.. forse qui è inteso in altro modo.. forse.. ma ogni volta che percorro le vie di Kuwait city.. me lo chiedo.. ma dov'è ?

la città è un cantiere in continua espansione...

qui come nelle città di Doha, Manama, Dubai o Abu Dhabi.. grattacieli già finiti o ancora da iniziare, si mescolano in un miscuglio costruttivo a costruzioni preesistenti e a case a dir poco fatiscenti ..

stili e funzioni diverse, unità abitative, moschee, sedi di grandi società o banche, enti pubblici, complex commerciali.. una giungla di cemento e sabbia che si interseca visivamente e crea stridori paesaggistici..

baraccopoli urbane destinate alla demolizione coesistono con palazzi dalle superfici sfavillanti e lucidi con uso abbondante di marmi ed acciaio..e tra tanti pieni si alternano tanti vuoti , vaste aree coperte di sabbia che al primo vento ricopre ogni cosa..

lo sviluppo della nuova città procede per accrescimento casuale, per accorpamento indistinto.. senza una visione generale complessiva..e mentre gli appartamenti  sorti negli anni'70 inziano a mostrare crepe e scrostamenti, più scoloriti o ingialliti ogni giorno che passa..si assiste ad un solerte restauro a tappeto delle più antiche moschee ..

Evidente l'analogia con il passato..gli impianti urbanistici delle città arabe erano un dedalo senza  fulcro, l'insieme caotico di moduli assemblati l'uno accanto all'altro..

antica veduta aerea di Kuwait city

il risultato è diverso, ma l'idea mi sembra la stessa..

 
 
 

Lasciare il segno...

Post n°210 pubblicato il 14 Maggio 2009 da italianinq8
 

Le impronte digitali si sa, sono la nostra identità,  uniche, irripetibili, solo nostre...microscopici taglietti che ci definiscono fra miliardi di individui..

Quelle di Karim Ghidinelli racchiudono storie personali, le sue..raccontano persone, incontri, esperienze ...parole che seguono le curve del pensiero come quelle del polpastrello..

Karim è' bresciano  ma è vissuto in vari paesi africani (Guinea, Etiopia, Namibia).. è tornato più volte in Italia, adesso però vive a Miami Beach..

Usa lastre sottili di alluminio imbullonate a supporti molto spessi.. spalmate di smalto translucido gettato, spruzzato, trascinato ed infine inciso..incide segni, testimonianze del suo viaggio reale e metaforico..

ogni pezzo presuppone un'interazione con chi lo guarda.. per leggere si è quasi costretti  ad accostarsi alle parole, a seguire le pieghe del discorso,  a girare la testa.. e poi ? come va a finire ? Ogni pezzo è abbinato ad un altro, ha il suo contraltare.Due lati della stessa impronta ? Due faccie della stessa medaglia ? Anche i titoli lo suggerirebbero... Naturale/Artificiale, Cio che sappiamo fare /Ciò che non sappiamo fare, Pietro/Caronte, Illusione / Attesa.. 

si lascia, oltrechè il segno, anche libertà di interpretazione..

in mostra alla Dar al Funoon Gallery -Kuwait city fino al 25 maggio

altri suoi lavori su www.karimghidinelli.com

 
 
 

Mezzari, pezzotti e mandilli in Kuwait

Post n°209 pubblicato il 14 Maggio 2009 da italianinq8
 

Posso dire di conoscerli molto bene .. curioso però che per vederne di così antichi sia dovuta venire in Kuwait..La mostra "Mezzari and Mandilli : the Cotton route from East to West" è stata insomma una bella sorpresa..mi sono sentita proprio a casa fra questi enormi teli fiorati..

che narrano di antichi legami fra Genova, il mondo arabo e l'Oriente, passati attraverso un filo, di cotone si intende. Dalla metà del '600  in poi si diffondono in tutta Europa le tele Indiane (Indiannes) dai colori brillanti e con decori di gusto orientale.. 

le palampores, lunghe e strette, erano usate come tende..al centro il motivo dell'albero della vita, con animali e fiori, figure umane, uccelli ed una cornice tutt'intorno chiudeva la composizione..

Ulteriori motivi decorativi arricchivano la scena.. navi, minareti, scimmie, pagode, rovine, pappagalli, cervi, elementi dai quali il disegno prendeva nome..

Fu un vero successo.. il mercato si ampliò velocemente e le richieste furono talmente tante che i mercanti armeni - impegnati fino ad allora ad importarle dall'India- decisero di stamparle a Genova.. venivano chiamati mezzari, parola di origine araba che significa coprire..

A Genova infatti si era diffusa la moda di coprire capo e spalle.. le donne genovesi scelsero di indossare i  mezzari variopinti..per l'estate c'erano i pezzotti, più piccoli e leggeri e per coprire solo la testa i mandilli ( fazzoletti, altra parola di origine araba)..

non c'era casa che non avesse un mezzaro.... copriva letti, tappezzava pareti, creava cortine decorative..

Per accontentare i gusti della clientela si aggiunsero più fiori, in cesti, racemi, festoni, ghirlande, o sparsi  a pioggia su tutta la superficie.. si diffuse  il motivo della rosa, introdotto dagli Speich, famiglia di stampatori svizzeri  che portarono a Genova, oltre alla loro abilità manuale anche ricordi della fauna alpina..

Nel corso dell' 800 il gusto evolve ed appaiono elementi decorativi ripresi dalle chinoiserie e da ornati persiani..

l'operazione di stampa era molto complessa e necessitava di varie fasi .. veniva fatta a mano, con piccole matrici lignee (di noce, pero o tiglio) imbevute del mordente colorato.. il blu si otteneva dall'indaco, il giallo dallo zafferano, il rosso dalla robbia.. e anche i mordenti erano tutti naturali ( acetato di ferro, cromo, zinco)..

 la prossima volta che mi sdraierò mollemente sul mio divano ricoperto da un mezzaro.. starò più attenta : non è del '700 ma è pur sempre handmade..

in mostra all'Historic American Hospital -Kuwait city fino al 28 maggio

con il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia in Kuwait..

 
 
 

Dispiegamento Vegetale

Post n°208 pubblicato il 14 Maggio 2009 da italianinq8
 

Ogni villa che si rispetti ha il suo perchè l'abbinamento casa-giardino vale anche qui.. che sia una disposizione simmetrica di palme, o un pout pourri vegetale fatto in casa, con anfore e fontanelle che spuntano qua e là.. il giardino non può proprio mancare..su questi fazzoletti di prato si chiacchera al mattino o alla sera con vicini ed amici, è insomma luogo primario di socializzazione..

Se poi dal verde privato vi spostate a quello pubblico.. vedrete aiuole fiorite, orlate da palme, cespugli, ricoperte di prato verdeggiante che seguono marciapiedi, convergono su rotonde, si snodano lungo la Corniche.. e che il venerdì pomeriggio diventano meta di pellegrinaggio mangereccio (leggi pic-nic urbani) da parte di orde di giovani e famiglie.. altro luogo di socializzazione...il verde allora istiga gravemente all'aggregazione ?

Mi sono sempre chiesta da dove provenisse tale dispiegamento vegetale e con non poco stupore ho scoperto il mistero..la zona di Al-Rai è un susseguirsi di vivai e serre dall'ampia gamma botanica.. il termine Nursery mi è sembrato assai appropriato, visto le cure ed attenzioni cui queste piante-bambine hanno bisogno contro le tempeste di sabbia e le alte temperature..

Fonte rinfrescante per assetati di verde, queste piccole serre ospitano alberi di palma già svezzati e cresciuti, tenere piantine stagionali dalla vita breve, alberelli d'ulivo che fanno affiorare ricordi di casa, piante in versione esterno-interno ..

una piacevole oasi artificiale in mezzo a capannoni industriali, una parentesi verdognola fra l'onnipresente dominio monocromatico della sabbia.. 

 
 
 

Al servizio di sua maestà la Perla

Post n°207 pubblicato il 13 Maggio 2009 da italianinq8
 

L'annata migliore fu quella del 1912, fu sanat al-tafha, (letteralmente periodo di alta marea)..ma non sempre andava così e dall'andamento della stagione dipendeva la prosperità, se non la sopravvivenza di migliaia di famiglie (circa 60.000 le persone coinvolte).. la pesca delle perle, in Kuwait, così come negli altri paesi del Golfo, era una delle attività principali, prima della scoperta del petrolio..era un lavoro duro, pericoloso e pieno di incognite, ma talvolta una sola perla poteva cambiarti del tutto la vita..

Pinctada margaritifera

I pescatori e i commercianti di perle vivevano tutti nel quartiere di Sharq.. era da qui che le navi salpavano e facevano ritorno dopo quattro lunghi mesi in mare.. era da qui, sulle banchine, che le famiglie salutavano con canti malinconici i loro cari, nella speranza di rivederli tornare sani e salvi..guidato da esperti Nokheta (capitani), che non avevano nemmeno bisogno di mappe o strumenti per orientarsi, che individuavano la direzione del vento dal colore del mare, che conoscevano-si può ben dire- il mare a memoria, l'equipaggio era condotto sulle Hairrat (banchi rocciosi)..

pesca delle perle su banconota da 10 dinari del Kuwait

armati solo di una pinzetta per il naso (fitaam), di un peso al piede, di un retino(deyeen), di una corda al polso ed una in vita (zaibel), i pescatori ( con in corpo solo un magro pasto a base di riso in bianco e datteri), si immergevano 15 volte al giorno, a profondità che potevano anche arrivare a 27 metri..i più resistenti restavano in apnea fino a tre minuti ma di solito l'immersione durava un minuto con pause di 5.. i pericoli erano tanti, dagli attacchi di squali, razze e serpenti marini ai  problemi di decompressione..

Rashid Abdullah al Farhan famoso tawaweesh -XX secolo

Attorno alle barche ne giravano altre più piccole.. erano quelle dei mercanti di perle, che, comodamente seduti in poltrona, seguivano da vicino l'andamento delle pesca e in caso, acquistavano in loco, comprando a poco e rivendendo a tanto, nei mercati del Bahrain, di Bombay o di Istanbul.. era così che molto tawawwesh, si erano arricchiti, creando immense fortune, come i mitici Mohammed Ali Moosa (1810-1890) e Hilal Al-Muttairy, mercanti kuwaitiani che reinvestirono i capitali acquistando case, fattorie e terre a Basra, in Iraq.  

mercanti di perle - Dubai Museum

Di sera  si svolgeva l' apertura delle ostriche per controllarne il contenuto e suddividerlo fra perle bianche e colorate .. si usavano 25 piccoli setacci di ottone (gurbaai) con fori di varia misura.. se il pescatore veniva sorpreso a rubare,  era sottoposto a pesanti punizioni  a bordo, oltre a svariate umiliazioni pubbliche al suo rientro tanto da non poter più lavorare.. per tale motivo ciò accadeva assai raramente..

 

Tanti i nomi delle perle, a seconda del colore .. wardi ( rosa), galabi  (cangiante), samawee ( blu), nabatti ( verde brillante), basaly ( cipolla), alkhadthara ( verdastra), ma anche della forma e della grandezza..ogni perla era accuratamente annotata dal capitano e poi custodita nel bishtakhah, una piccola cassaforte di legno senza chiavi nè lucchetto.. il sistema di apertura era noto solo a chi l'aveva costruita e chi la comprava..

 

pescatore di perle -Dubai Museum

al grido di Goffal ! si annunciava il termine della pesca.. era tempo di preparare la nave pe il rientro a casa.. le case venivano decorate e  pulite, le donne si facevano belle, le strade venivano spazzate e si preparavano dolci in quantità .. accalcati di nuovo sulle nigh'ah, le banchine.. i familiari eccitati attendevano l'arrivo di pescatori intonando canti di gioia, questa volta.. Ancora oggi, l'Emiro, con il suo seguito di politici, familiari e guardie del corpo, a settembre si reca a sud, lungo la costa per dare il segnale convenuto ai pescatori- un solo colpo di cannone per segnalare il giorno del Goffal..

collana di perle omanita

Nei mesi successivi era tutto un fervore di attività.. chi vendeva perle, chi comprava casa,  bestiame, mobili e chi infine si sposava.. e senza dubbio.. la prima notte di nozze, la sposa si sarà sentita chiamare con tutta la dolcezza possibile "Louwla", "Dana" o "Igmash", parole affettuose che significano una sola cosa .. Perla ..

 
 
 

Mercanti in fiera..

Post n°206 pubblicato il 12 Maggio 2009 da italianinq8
 

Gioco visivo Puzzle Souq..

istruzioni : incastrare casualmente le immagini a proprio piacimento, seguendo la propria creatività e fantasia..tanto..

il risultato non cambia..

1.negozio di bisht       2. ferramenta

3.scatolame         4. porte chiuse

5. casalinghi        6.abiti etnici

7. fornaio          8.venditore di rosari

9. abito ricamato           10.bisht

11. drogheria          12. articoli per uomo

13. negozio di bisht         14. dolceria

15. stoffa per dishdasha 16. biscotteria

17. venditore di ghutra          18. gioielleria

19. rosari            20. pescivendolo

21. macellerie           22. bottigliette di profumi

23. mural             24. fruttivendolo

 
 
 

Mister Tamburino

Post n°205 pubblicato il 12 Maggio 2009 da italianinq8
 

"Mister Tamburino, non ho voglia di scherzare, rimettiamoci la maglia, i tempi stanno per cambiare", recitava una famosa canzone di F. Battiato e anche se qui in Kuwait  i tempi sono già cambiati da un pezzo, gli strumenti musicali sono rimasti sempre gli stessi, da secoli..riflettono la tradizione commerciale del paese, luogo di incontro e scambio fra Oriente ed Occidente .. influenze persiane, indiane, africane in strumenti che adesso i musicisti usano insieme al sintetizzatore ..

Il tamburino, scultura di A. Malik ( Modern art Museum -Kuwait city)

Sono i tamburi a far la parte del leone.. con il loro suono ripetitivo e cadenzato accompagnano le numerose forme di danze  e di canto della tradizione musicale del Kuwait.. il tarat è un tamburo (45 cm diametro) ad una membrana con campanelli interni ( barasheem) - mi ricorda tanto i tamburelli dei nostri gruppi folk..

acquerello di Tareq Rajab

il mithraath bahriya è un tamburo a due membrane tenuto al polso da una fascia di cuoio, mentre il tabl bahri è un barilotto di legno a due membrane agganciato alla spalla da una striscia di cuoio.. si suona da una parte con una bacchetta, e con la mano dall'altra..

a far compagnia a tamburi e tamburelli tanti altri strumenti .. l'oud ( simile al nostro liuto), il rabab , strumento beduino  precursore del violino, ad una o due corde, piccoli cimbali (twysat), canne di legno (nai), mortai metallici ( hawwan), brocche di terracotta ( ihalla),  e poi una serie di strumenti idiofoni, il più curioso è senz'altro un'alta cintura con tanti zoccoli di pecora..

dettaglio da quadro di Abdul al Rasheed

mural a Soor Street- Kuwait city

e naturalmente le mani, usate per creare suoni, battute ad arte..

strumento tanto semplice quanto stupefacente..

 
 
 

Auto-incensarsi...

Post n°204 pubblicato il 11 Maggio 2009 da italianinq8
 

Frankincense

Era più prezioso dell'oro, della seta e delle gemme messe insieme, adesso lo trovi in angusti negozi avvolto in sacchetti di plastica.. il migliore proviene dall'Hadramaut-  zona compresa fra Yemen ed Oman, dove crescono gli alberi di Boswellia sacra..alberelli piuttosto bruttini ma che in compenso regalano questa resina profumata dalle virtù medicinali.. annusare l'incenso sembra che allontani ansietà e depressione, e prescrizioni a base di incenso appaiono in tutti i testi medici dell'antichità, greci, romani, musulmani, ayurvedici, cinesi..

in arabo si chiama Luban, ma è più conosciuto come franckincense, incenso dei Francesi, perchè pare che i cavalieri crociati franchi ne facessero grande uso..la raccolta avviene due volte l'anno nei periodi gennaio-marzo ed agosto-settembre e dura circa tre mesi..piccole incisioni vengono praticate con il mangaf e dopo due settimane si va a prelevare il raccolto..

negozio di frankincense - souq di Muttrah -Oman

I kuwaitiani amano affummicare abbondantemente case, corpi e vestiti anche con mirra, jaweebukhoor, che tra piramidi di spezie ed erbe, fanno compagnia ad incensieri di vari tipi e modelli,

il più comune in Kuwait si chiama mabkhor

 

un tempo gesso, legno o argilla lavorati a mano, ora è fatto in serie in Pakistan..

antico mabkhur - National Museum Kuwait City

I nasi locali più raffinati però si concentrano solo sull'agar o oud,  legno  aromatico dell' aloe (Aquilaria Malaccensis Lam.) - pezzettini di legno cui non daresti due lire, ma che invece sono molto pregiati e costosi ..originario dell'Indonesia, Malesia e Cambogia, tale essenza sprigiona, attaccata da funghi, una resina profumata..poi il terzetto - legno, fungo e resina- viene fatto maturare per anni, finchè non si ottiene un'alta densità aromatica..è anche un profumo da re.. tanto è vero che Luigi XVI lo usava per impregnarsi le camicie..

La premiata ditta Arabian Oud, con sede a Londra, ma con negozi sparsi fra Emirati, Qatar, Kuwait, Oman, Egitto e Bahrain.. ne ha una variegata offerta, e si può scegliere fra oud cambogiano, malese, marocchino, indiano, indonesiano e burnese dal più economico al più costoso,  ben £ 15 al grammo..

perciò un consiglio..se avete il naso chiuso.. lasciate perdere...

www.arabianoud.co.uk

 
 
 

Detto fra donne...

Post n°203 pubblicato il 11 Maggio 2009 da italianinq8
 

Capitarci di mattina è un pò un peccato... alcuni banchi sono chiusi, i venditori sonnecchiano annoiati, pochini anche i clienti.. un mortorio... è di sera, dopo il tramonto, che scatta l'ora X, quelle delle compere, del passeggio , dello shopping, anche qui nel popolarissimo mercato delle donne, souq al hareem, proprio come in tutti gli altri souq di Kuwait city..

Appollaiate su trespoli  e seminascoste dall'oscurità le venditrici, in velo e non, controllano dall'alto le loro mercanzie.. 

balsami per artrosi, creme sbiancanti, tinture per capelli,  olii di cobra, tutti affastellati gli uni sugli altri in equilibrio instabile e ricoperti da un sottile strato di polvere..

dipinto di Bader Hayatti

Appesi su fili come biancheria stesa, tanti vestiti e tuniche per bambina con lustrini e pailettes luccicanti, di raso o tulle, a colori sgargianti o con i colori della bandiera nazionale, 

 

e poi incenso, pietre pomici naturali, tanta henna in pasta o in polvere, per capelli e per le mani, kohl, ornamenti vezzosi per danze del ventre,  bigiotteria di poco prezzo,

alcune vengono dallo Sri Lanka, non vogliono essere fotografate e, rispetto ai loro colleghi maschi, sono  molto meno ospitali ed accoglienti...

mi allontano fra i loro sguardi un pò tristi sollevando, al mio passaggio, un pò di polvere..

e in testa mi suona e risuona questa canzone.."..tela rovinata.. e la cornice è tutte consumata..Polvere, troppi ricordi, è meglio esser sordi, e forse è già tardi, per togliere la polvere, dagli ingranaggi, dal volti dei saggi, coi pochi vantaggi, che la mia condizione mi dà..".. adesso ho capito perchè..

 
 
 

Melodramma all'indiana

Post n°202 pubblicato il 10 Maggio 2009 da italianinq8
 

La storia dell'industria cinematografica indiana in 40 affiches..così si potrebbe riassumere l'esibizione di queste rarità cartacee, più che manifesti  sono opere d'arte povera.. collages creativi che divertono chi li guarda ma anche chi li fatti..

sono parte di una vasta collezione (circa 200 pezzi) di Angela Hartwick della Tatla Gallery di Dubai.. galeotto un poster compratole dal marito come souvenir al ritorno da un viaggio a Bombay, ed il risultato è questa retrospettiva omnicomprensiva del mondo di Bollywood, delle sue icone e dei suoi gusti kitsch..

Eroine ed eroi, storie d'amore strappalacrime, martiri e patrioti, miti e leggende, uccisioni e tradimenti, polizieschi e commedie..sono illustrati attraverso le scene dei film e i volti dei protagonisti tutti i generi del colosso bollywoodiano, che produce 800 film l'anno per un pubblico -stratosferico- di 3.6 bilioni di persone..

Commissionati dai registi per pubblicizzare l'uscita del film, erano realizzati da artigiani locali che armati di forbici e colla, ritagliavano scene o facce dalle pellicole e le incollavano su sfondi dipinti, per poi colorarle a mano come tocco finale.. esposte per mesi nelle vetrine delle strade di Bombai, alcune affiches mostrano i segni del tempo, macchie di caffè, angoli smangiucchiati, ma la loro proprietaria ne è deliziata.. pare che tali segni ne aumentino ancora di più il valore..

Le "impaginazioni" risentono dei gusti e delle mode occidentali che si diffondevano.. campiture monocrome/ bicrome o grafie multicolor per gli anni '70, più tradizionali ed ingenue quelle degli anni'50..

Shabana Azmi, Meena Kumari, Feroz Khan, Rajesh Khanna, Rekha, Neetu Singh... attori/attrici pluri-premiati, iper-adorati, stra-osannati dai loro fans- ma anche dalla critica- sia che volassero su tappeti, sparassero come il Padrino, ballassero danze fiammeggianti o si tormentassero eternamente per amore..erano delle stars indiscusse.. mostri sacri bollywoodiani..

Gli originali non sono in vendita - la Hartwick non se ne separerebbe mai, per niente al mondo.. in compenso le stampe su tela sono tutte - assicura - di ottima qualità : possono durare benissimo 200 anni ... fin troppo ..

www.tatlagallery.com

in mostra alla Sultan Gallery, Kuwait city, fino al 14 maggio

 
 
 

Tradizione casuale per donna

Post n°201 pubblicato il 10 Maggio 2009 da italianinq8
 

 

Il marchio Silk Route fa base a Londra..il suo motto è "vestire contemporaneo senza rinunciare alla modestia".. propone per le musulmane londinesi una serie di jlbab (lunghe tuniche) davvero innovative..

realizzate in tessuti ad alto impatto sportivo, jersey, taslon, cotone, tela,.. dai dettagli le scambieresti per nient'altro che tute e invece non lo sono..

strisce e righe, zip laterali, lacci, colori a contrasto, cappucci staccabili, grandi tasche..

squarci, bottoni a pressione, doppie impunture, polsini elasticizzati..

e anche i nomi dei modelli esplicitano ulteriormente il bisogno urgente di contemporaneità....

Vertically Distinct, Wrap style, Urban Classic, Cute Combact, Sister Hood, Tiger Rip, Center Streak, Miss Curve, trendy Combact..

Hey  sisters!

www.silkrouteclothing.com

 
 
 

Tradizione casuale per uomo

Post n°200 pubblicato il 10 Maggio 2009 da italianinq8
 

Pochi uomini nella Penisola Arabica ci rinunciano, ancorati tenacemente a questo modo tradizionale di vestire, affezionati a questi pochi metri di stoffa che li distinguono dal mondo/modo vestiario intero.. lo stile di vita però  è cambiato.. la clientela si è fatta più esigente, soprattutto le giovani generazioni..chiedono abiti più confortevoli e moderni, che riflettano i propri gusti..gli oggetti tecnologici, la passione per le auto e per lo sport..

 

e allora la ditta saudita Lomar sforna per i musulmani del XXI secolo dishdasha  con toppe di jeans su gomiti e spalle..

 

cuciture a vista  e tasche a zip,  bottoni insoliti e colli a polo..

righe colorate come quelle della squadra di football preferita..

e per gli Ipod's addicts c'è pure la versione tecnologizzata..

linee sartoriali più attuali, dettagli casual, colori nuovi..

ma anche un tocco di classe con raffinati decori ..

e i più romanticoni si possono far ricamare il proprio nome e quella delle neo-sposa accanto...

 
 
 

Architetti al quadrato

Post n°199 pubblicato il 09 Maggio 2009 da italianinq8
 

La puoi trovare in tutte le università del Kuwait, in alcune gallerie d'arte e persino in due caffè..è gratuita ed è proprio un gioiellino.. si chiama T-Square ed è la rivista del Dipartimento di Architettura della Kuwait University.

  

è nata dall'idea di una studentessa Ruba Quasy al Saleh, gradatamente la squadra si è ampliata (ora sono in 18) e, trovati gli sponsor, il progetto si è consolidato..

è stata fondata solo 4 anni fa ed esce due volte l'anno..

è proprio ben fatta.. la grafica e il design sono opera di Jawad Al Shakhs e Abdulaziz Al Kandary..

tutto molto curato dalla carta alle foto, bellissime..

il quadrato è un leit-motiv.. quadrato il formato del magazine, quadratini di colori diversi per ogni contributo,

forse perchè il quadrato è simbolo di delimitazione e definizione ? Alludono ad una normatività interiore, ad un codice esteriore ed ordine concettuale ? O forse perchè è il simbolo della terra e della stabilizzazione ? Non lo so, ma poco importa..

per sfogliarla  in versione Pdf..

www.tsquaremag.com

www.tsquaremag.blogspot.com

non c'è che dire...ragazzi davvero quadrati..

 
 
 

La sostenibile pesantezza della vanità

Post n°198 pubblicato il 08 Maggio 2009 da italianinq8
 

Tavolette sumeriche e babilonesi lo testimoniano .. l'argento era usato come merce di scambio tra le città mesopotamiche e  quelle della costa araba.. miniere sorgevano nell'area di Isfahan (Iran) ma si preferiva l'argento ricavato dai dollari o talleri di Maria Teresa, moneta coniata in Austria nel XVIII secolo , per il suo maggiore contenuto d'argento..

 

I talleri, introdotti dai mercanti occidentali nei porti del Medio Oriente, si diffusero ben presto in utta la penisola arabica diventando la principale fonte d'argento per le popolazioni del deserto.. venivano fusi per essere lavorati e  trasformati o usati come pendagli  decorativi per bracciali, orecchini e collane, come la collana selma,  per le bambine, con disco centrale di corallo, sostituito in taluni casi, da pezzi di specchietto riflettore delle biciclette (!!) o come la pesantissima collana sumpt o altah..

collana selma - collana hirz

All'argento, associato simbolicamente alla luna si attribuivano poteri protettivi contro il malocchio e la sfortuna e con esso si realizzavano numerosi taweez, talismani, ancora oggi fra gli articoli di gioielleria più richiesti.. "Amuleti rinchiusi in scatolette d'argento le formava una sorta di corona attorno al capo, sovrastata da una cuffia di strisce di corallo.." così annotava nel 1936 Freya Starck, nel corso del suo avventuroso viaggio in Hadramaut-Oman. L'amuleto di cui  parla è un khiyar, cilindretto argento che custodiva scritti religiosi - per es. l'Ayat al-Kursi, II sura, 255 ..ma ce ne erano davvero di tanti tipi..

per lo più indossati da donne, partorienti, neonati e bambini..ciondoli di denti di volpe, pezzi di legno incastonati in cilindri d'argento (ud Salib), medaglioni piatti (Zar) con  figure incise di jiins, demoni catturati per la propria protezione e campanellini tutt'intorno  e soprattutto la khamsa,  mano di Fatima con al centro un 'occhio o la salamandra, in grado di vedere il futuro..

 

Ornamenti tipici erano gli orecchini, lunghi, elaborati,spesso indossati in gran numero,  anelli (uno per ogni dito della mano), e tanti  bracciali con borchie appuntite - diffusi in tutto il mondo islamico dallo Yemen all'Egitto, dal Pakistan alla Nubia.. simboleggiavano i seni e venivano portati dalla donne sposate.. non mancavano nenche spesse cavigliere rigide chiuse da spilloni o più leggere di maglia..

I più abili e creativi erano gli artigiani orafi dell 'Oman che elaborarono forme e tipologie diverse da regione a regione e la loro fama, si  diffuse, insieme ai loro argenti, in tutto il deserto arabico..

Tutto questo armamentario pesantissimo era l'orgoglio della sposa, una cassaforte sempre pronta, lì a disposizione, una forma di investimento e simbolo della ricchezza di una famiglia..

donne beduine delle Wahiba Sands -Oman

e così queste donne,  robuste e spartane,  smontavano la tenda , allattavamo i figli, mungevano le capre o le cammelle, macinavano le granaglie con tali pesanti ornamenti , che fossero copricapi elaborati con decine di dischetti o monete, fibbie decorate, collane a mezzaluna, orecchini per il naso..

antichi argenti- souq di Muttrah -Oman

la sostenibile pesantezza della vanità..

da godere comode comode nelle vetrine del Tareq Rajab Museum  -Kuwait city

 
 
 

Il frutto dai 500 nomi

Post n°197 pubblicato il 08 Maggio 2009 da italianinq8
 

 

dipinto di Ajoub Hossein Al Ajoub

Ho provato a cercarla, ma non c'è... nelle Phoenix Dactylifiera, non c'è parte che non venga usata per un qualche scopo pratico...con i semi, torrefatti e macinati, si fa una sorta di caffè, con la linfa si ricavano sciroppi, melasse e zucchero, con il legno - oltrechè combustibile - si ottengono pali e travi per capanne, o si costruiscono rudimentali imbarcazioni, con le foglie si realizzano stuoie, borse, cappelli, ventagli, contenitori, con la fibra si ricavano cordami e reti per la pesca, con le fronde si ricoprono i tetti delle case e delle capanne, in alcuni paesi riescono pure a  ricavarne oli e bevande alcoliche, ed anche i fiori pare siano commestibili.. ma ciò che rende preziosa questa pianta è il suo frutto..

alimento completo, il dattero è dato alle partorienti perchè facilita le contrazioni uterine e quindi il parto, è consigliato ad ogni buon musulmano per interrompere il digiuno del Ramadan, è offerto in tutte - ma proprio tutte le case del Kuwait per accogliere ospiti graditi o imprevisti, proprio come nel deserto i beduini accoglievano nelle loro tende viaggiatori esausti ed assetati e li rifocillavano con datteri e caffè..

dipinto di Humood Almuqate

lo trovi ovunque, e non solo nelle case..è offerto in ciotoline o vassoi  nelle cliniche private, nelle hall degli alberghi, nei più lussuosi centri commerciali, nei vernissage di mostre.. è una presenza costante e quotidiana, che sia fresco, essiccato, ridotto in pasta, farcito, candito, ricoperto di ogni possibile dolcezza..

per tradizione una buona massaia beduina dovrebbe saper preparare il dattero in un modo diverso per ogni giorno dell'anno e naturalmente le ricette sono davvero infinite.. la al-Rangina, dessert molto comune, di origine saudite, è a base di datteri ricoperti da una crema di burro, farina e cannella.. di moda quelli ricoperti di cioccolato o farciti con creme ad alto tasso di glucosio, o anche con l'italianissimo mascarpone..

quadro ad olio di Tonny Holsbergen - "La raccolta dei datteri"

in Kuwait non ci sono piantagioni e la palma rimane un affare di famiglia, eventuali eccendenze si regalano ad amici e parenti.. la cultivar più comune è la Behri, ma per vederne tante altre basta andare in Arabia Saudita - secondo produttore mondiale di datteri- ci si perde tra forme, colori, sapori e consistenze diverse..

dipinto di Ajoub Hossein Al Ajoub - scultura di Khazaal Al Qaffas

Dai suoi rami abili artigiani ricavano bacchette per costruire giocattoli, culle, sedie e tavolini, i suoi frutti ispirano famosi artisti locali ed è diffuso anche un uso terapeutico contro catarro, febbre e problemi intestinali..

  

nel vecchio souq di Kuwait city troverete un'area intera dove lui, impilato ed ammassato in piramidi zuccherine, appare sotto i riflettori di penzolanti lampadine..

venditore di datteri -Souq Mubarikiya- Kuwait city

noi lo chiamamo semplicemente dattero,

ma nella lingua araba ci sono 500 modi diversi per definirlo..

che ognuno si sceglia il proprio..

 
 
 

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grazie mille
Inviato da: italianinq8
il 17/05/2009 alle 15:25
 
bellissime foto bellissimo paese ciao
Inviato da: acziel
il 17/05/2009 alle 14:14
 
grazie anche a te !
Inviato da: italianinq8
il 16/05/2009 alle 17:55
 
buon fine settimana a tutti!
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il 16/05/2009 alle 16:05
 
grazie ! ciao
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