A onor del vero stavo ragionando del bello nell'arte... sì lo so che per molti solo il bello è sinonimo di arte. Ma il bello è dato da sensi soggettivi e cultura personale. Si può credere che il gusto di un osservatore possa essere influenzato da fattori ideologici e culturali che lo limitano nella sua funzione recettiva. Così come uno che abbia mangiato troppi cibi piccanti o speziati diventa insensibile ai sapori più lievi.Ogni opera d'arte ha più livelli di lettura e alcuni di essi chiamano in causa il nostro gusto: ovvero una componente soggettiva della percezione basata sull'esperienza.Quando osserviamo un'opera d'arte visuale già di primo acchito può darsi che essa catturi la nostra attenzione in senso positivo oppure no. Nel primo caso, diremo che "ci piace". E' questo il momento in cui in genere si formula un giudizio istintivo, che in realtà è un pregiudizio, cioè si basa su una serie di condizioni preesistenti e non sull'effettiva conoscenza dell'opera. In genere, si dice che un'opera "piace" perché un certo insieme di forme, colori, proporzioni, movimenti, suggestioni presenti in essa hanno colpito favorevolmente la nostra sensibilità. Ma questo non vuol dire che ci piace l'opera, semmai che ci piace la nostra sensibilità, e ci mancherebbe altro: di norma, nessuno dispiace a se stesso riguardo ai gusti.Insomma, quando esprimiamo un giudizio istintivo su un'opera d'arte, in realtà stiamo considerando quegli elementi di noi stessi che abbiamo ritrovato, o non ritrovato, nell'opera. Oppure, come si è visto, esprimiamo un'affinità con l'artista, o un distacco, che può essere di carattere politico, caratteriale, sessuale; infine, possiamo esaltare o denigrare l'opera in base ai nostri pregiudizi culturali. In tutti questi casi, avremo usato l'opera d'arte come un oggetto di compiacimento narcisistico, che tanto più ci piace quanto più riflette ciò che siamo. Che è molto diverso dall'averla capita e apprezzata ma è pur sempre una bella emozione. il Chagall delle meraviglie
Del Bello
A onor del vero stavo ragionando del bello nell'arte... sì lo so che per molti solo il bello è sinonimo di arte. Ma il bello è dato da sensi soggettivi e cultura personale. Si può credere che il gusto di un osservatore possa essere influenzato da fattori ideologici e culturali che lo limitano nella sua funzione recettiva. Così come uno che abbia mangiato troppi cibi piccanti o speziati diventa insensibile ai sapori più lievi.Ogni opera d'arte ha più livelli di lettura e alcuni di essi chiamano in causa il nostro gusto: ovvero una componente soggettiva della percezione basata sull'esperienza.Quando osserviamo un'opera d'arte visuale già di primo acchito può darsi che essa catturi la nostra attenzione in senso positivo oppure no. Nel primo caso, diremo che "ci piace". E' questo il momento in cui in genere si formula un giudizio istintivo, che in realtà è un pregiudizio, cioè si basa su una serie di condizioni preesistenti e non sull'effettiva conoscenza dell'opera. In genere, si dice che un'opera "piace" perché un certo insieme di forme, colori, proporzioni, movimenti, suggestioni presenti in essa hanno colpito favorevolmente la nostra sensibilità. Ma questo non vuol dire che ci piace l'opera, semmai che ci piace la nostra sensibilità, e ci mancherebbe altro: di norma, nessuno dispiace a se stesso riguardo ai gusti.Insomma, quando esprimiamo un giudizio istintivo su un'opera d'arte, in realtà stiamo considerando quegli elementi di noi stessi che abbiamo ritrovato, o non ritrovato, nell'opera. Oppure, come si è visto, esprimiamo un'affinità con l'artista, o un distacco, che può essere di carattere politico, caratteriale, sessuale; infine, possiamo esaltare o denigrare l'opera in base ai nostri pregiudizi culturali. In tutti questi casi, avremo usato l'opera d'arte come un oggetto di compiacimento narcisistico, che tanto più ci piace quanto più riflette ciò che siamo. Che è molto diverso dall'averla capita e apprezzata ma è pur sempre una bella emozione. il Chagall delle meraviglie