SOTTO ZERO

Funerale


C`e` un aria densa, tutto intorno. Anche se il sole splende.Andando  in macchina accendo la radio su di un canale commerciale, tipo RTL 102,5.  Invece che una telecronaca sportiva o una qualche canzonetta si sentono le voci di chi e` a Cracovia oggi. Si sentono i rumori di sottofondo e il respiro di chi attende. Si sente il suono sordo di Zygmunt, la campana che suona nel palazzo dei re polacchi del Wawel oramai da centinaia e centinaia d`anni solo nelle occasioni davvero speciali. Si sentono le cariche a salve che raccontono dell` ultima discesa delle due bare piu` importanti, una vicino all` altra, nella cripta del castello. Non ho mai sentito una telecronaca cosi particolare.A vederlo cosi, questo funerale, con gli occhi dell` immaginazione, e` ancora piu` pieno di fatalismo e mistero. L`ultimo passaggio lo sento in diretta. E` il passaggio in cui il Presidente dismette gli abiti ufficiali e rientra in quelli, tutti umani, di un uomo mortale. Alla fine  riesce a ritrovare la dimensione familiare, com`e` giusto che sia, dopo quella pubblica, davvero degna di un re.Un uomo buono?  Un uomo brillante e giusto?  Un uomo particolarmente amato? solo Dio lo sa.Che in verita` , quando era in vita non mi sembrava che fosse particolarmente apprezzato. Eppure la quantita` di persone che partecipano ai funerali commossi colpisce.  E non credo che sia perche` lui era il Presidente. Credo che sia perche` i polacchi sanno, nel momento del bisogno, stringesi attorno a chi soffre, con tutto l`amore possibile.