Alla cortese attenzioneNewmagazine Sanpaolo Quest’anno insieme a diverse famiglie lomelline ho aderito ad una associazione che ha accolto nello scorso mese di giugno bambini provenienti da aree contaminate da radioattivita’ :Come tutti ci ricordiamo nel 1986 si verifico l’esplosione di un reattore della centrale nucleare di Chernobyl che libero’ una radioattività 200 volte superiore a quella prodotta dai bombardamenti atomici di Hiroshima.Quella nube si diffuse in tutto il territorio circostante, arrivando sino in Europa..In Bielorussia ed Ucraina persistono ancora oggi livelli altissimi di radioattivita’ anzi alcune sostanze liberate allora come il cesio e il plutonio hanno tempi di dimezzamento di secoli e millenni..Il risultato e’che attualmente la mortalita’ infantile in Russia e’ altissima e 800mila bambini, nati in quegli anni sono a rischio di malattie correlati alla radioattività.Trascorrere un mese in Italia mangiando cibi sani e non contaminati permette a questi bambini di dissipare la radioattivita’presente nell’ organismo rigenerando il loro sistema immunitario. Il lato negativo e’ determinato dal ritorno nei loro paesi e alla inevitabilita’ di dovere assumere di nuovo cibi inquinati.In Bielorussia l’opinione pubblica locale pensa , per assurdo, che la situazione si stia normalizzando, e del resto non esistono alternative concrete.Non e tuttavia cosi’, anzi molti scienziati ritengono che il peggio verra tra pochi anni quando i bambini di allora inizieranno a procreare e solo allora si vedranno le conseguenze e gli effetti genetici sulle future generazioni.In effetti Chernobyl si configura come una grande esperimento scientifico a cielo aperto del quale nessun scienziato e’ in grado di prevederne le conseguenze. Tuttavia contattando altre associazioni che danno ospitalita’ ai bambini bielorussi in Italia abbiamo recuperato e studiato a fondo un progetto nazionale di Lega Ambiente che ha gia ottenuto pareri favorevoli da governi e comunita’ scientifiche e che prevede semplicemente la possibilita’ di creare per tutto l’anno cibo sano coltivandolo non su terreno radioattivo ma in enorme serre che poggiano su strati di torba .Anzi la prima serra sta per essere istallata nella zona del Gomel, da essa ci si aspetta grandi risultati.L’unico vero’ problema non e’ tecnologico ma il poter disporre di finanziamenti.adeguati.Casualmente , scorrendo le pagine web della ns Fondazione SANPAOLO abbiamo constatato che nella sua mission c’e’ anche una forte sensibilita’ verso le tematiche della prevenzione ambientale..Mi e’ sembrato che tutto questo potesse combaciare alla perfezione .Cosi mi sono permesso di presentare alla Direzione della Ns Fondazione questo progetto, sicuramente complesso ma che ha nell’anima un respiro di grande umanita’ , e che, permettendo la produzione di cibi puliti per interi villaggi creerebbe futuro la’ dove ora c’e solo rassegnazione e angoscia. Nella speranza che esso possa essere accolto e finanziato almeno in piccola parte.
Chernobyl
Alla cortese attenzioneNewmagazine Sanpaolo Quest’anno insieme a diverse famiglie lomelline ho aderito ad una associazione che ha accolto nello scorso mese di giugno bambini provenienti da aree contaminate da radioattivita’ :Come tutti ci ricordiamo nel 1986 si verifico l’esplosione di un reattore della centrale nucleare di Chernobyl che libero’ una radioattività 200 volte superiore a quella prodotta dai bombardamenti atomici di Hiroshima.Quella nube si diffuse in tutto il territorio circostante, arrivando sino in Europa..In Bielorussia ed Ucraina persistono ancora oggi livelli altissimi di radioattivita’ anzi alcune sostanze liberate allora come il cesio e il plutonio hanno tempi di dimezzamento di secoli e millenni..Il risultato e’che attualmente la mortalita’ infantile in Russia e’ altissima e 800mila bambini, nati in quegli anni sono a rischio di malattie correlati alla radioattività.Trascorrere un mese in Italia mangiando cibi sani e non contaminati permette a questi bambini di dissipare la radioattivita’presente nell’ organismo rigenerando il loro sistema immunitario. Il lato negativo e’ determinato dal ritorno nei loro paesi e alla inevitabilita’ di dovere assumere di nuovo cibi inquinati.In Bielorussia l’opinione pubblica locale pensa , per assurdo, che la situazione si stia normalizzando, e del resto non esistono alternative concrete.Non e tuttavia cosi’, anzi molti scienziati ritengono che il peggio verra tra pochi anni quando i bambini di allora inizieranno a procreare e solo allora si vedranno le conseguenze e gli effetti genetici sulle future generazioni.In effetti Chernobyl si configura come una grande esperimento scientifico a cielo aperto del quale nessun scienziato e’ in grado di prevederne le conseguenze. Tuttavia contattando altre associazioni che danno ospitalita’ ai bambini bielorussi in Italia abbiamo recuperato e studiato a fondo un progetto nazionale di Lega Ambiente che ha gia ottenuto pareri favorevoli da governi e comunita’ scientifiche e che prevede semplicemente la possibilita’ di creare per tutto l’anno cibo sano coltivandolo non su terreno radioattivo ma in enorme serre che poggiano su strati di torba .Anzi la prima serra sta per essere istallata nella zona del Gomel, da essa ci si aspetta grandi risultati.L’unico vero’ problema non e’ tecnologico ma il poter disporre di finanziamenti.adeguati.Casualmente , scorrendo le pagine web della ns Fondazione SANPAOLO abbiamo constatato che nella sua mission c’e’ anche una forte sensibilita’ verso le tematiche della prevenzione ambientale..Mi e’ sembrato che tutto questo potesse combaciare alla perfezione .Cosi mi sono permesso di presentare alla Direzione della Ns Fondazione questo progetto, sicuramente complesso ma che ha nell’anima un respiro di grande umanita’ , e che, permettendo la produzione di cibi puliti per interi villaggi creerebbe futuro la’ dove ora c’e solo rassegnazione e angoscia. Nella speranza che esso possa essere accolto e finanziato almeno in piccola parte.