Lettera al DirettoreGentile Direttore,Vorrei intervenire sul dibattito apertosi in citta' sul tema della convivenza tra culture differenti , tra nord e sud , tra mondo musulmano e cristiano.La mia impressione , condivisa da molti associati e ' che nel dibattito andato in scena sabato scorso sia prevalsa la parte peggiore del problema, gli integralismi leghisti da una parte e quelli di Adel Smith dall'altra, specularmene opposti ma oggettivamente simili.Ci interessa molto il futuro di questa citta', dei suoi abitanti, del grande lavoro che un pezzo importante della societa' civile fa ogni giorno per diffondere sempre di piu' i valori della contaminazione positiva e della convivialita' delle differenze, in alternativa all'intransigenza .Ci spaventano invece, le politiche delle piccole patrie e dei loro nazionalismi perche' li abbiamo conosciuti molto bene, e diversi di noi anche di persona , facendo interposizione pacifica sui campi di battaglia o nei campi profughi, nella recente guerra etnica slava.Se la storia insegna qualcosa , allora quella barbarie ci ha insegnato che e' necessario creare nuovi ponti solidali, e non restringere gli spazi di dialogo, perche ' la fortezza Europa puo' sopravvivere solo aprendosi e mettendo in discussione anche i propri privilegi e i propri errori.Cercare e ritrovare le proprie radici e la propria umanita' e' essenziale, certo, ma questa e' una altra storia.Ci riconosciamo pienamente in queste brevi righe che ci ha raccontato Ernesto Balducci nel 1993: "E' proprio vero che per essere cittadini del mondo bisogna strappare le nostre radici dal passato? O non e' vero piuttosto che il futuro del mondo non e' quello del dominio di una cultura su tutte le altre, ma e' quella della convivenza tra tutte le tribu' della terra? E la convivenza questo vuole dire: primo, recuperare il proprio villaggio perduto con tutto il patrimonio di umanita' che esso ha elaborato; secondo , aprirlo, senza pretese di dominio, alla solidarieta' verso tutti gli altri villaggi del mondo.Grazie Direttore, per l'eventuale ospitalita'.Mortara, 15/12/02
Adel Smith
Lettera al DirettoreGentile Direttore,Vorrei intervenire sul dibattito apertosi in citta' sul tema della convivenza tra culture differenti , tra nord e sud , tra mondo musulmano e cristiano.La mia impressione , condivisa da molti associati e ' che nel dibattito andato in scena sabato scorso sia prevalsa la parte peggiore del problema, gli integralismi leghisti da una parte e quelli di Adel Smith dall'altra, specularmene opposti ma oggettivamente simili.Ci interessa molto il futuro di questa citta', dei suoi abitanti, del grande lavoro che un pezzo importante della societa' civile fa ogni giorno per diffondere sempre di piu' i valori della contaminazione positiva e della convivialita' delle differenze, in alternativa all'intransigenza .Ci spaventano invece, le politiche delle piccole patrie e dei loro nazionalismi perche' li abbiamo conosciuti molto bene, e diversi di noi anche di persona , facendo interposizione pacifica sui campi di battaglia o nei campi profughi, nella recente guerra etnica slava.Se la storia insegna qualcosa , allora quella barbarie ci ha insegnato che e' necessario creare nuovi ponti solidali, e non restringere gli spazi di dialogo, perche ' la fortezza Europa puo' sopravvivere solo aprendosi e mettendo in discussione anche i propri privilegi e i propri errori.Cercare e ritrovare le proprie radici e la propria umanita' e' essenziale, certo, ma questa e' una altra storia.Ci riconosciamo pienamente in queste brevi righe che ci ha raccontato Ernesto Balducci nel 1993: "E' proprio vero che per essere cittadini del mondo bisogna strappare le nostre radici dal passato? O non e' vero piuttosto che il futuro del mondo non e' quello del dominio di una cultura su tutte le altre, ma e' quella della convivenza tra tutte le tribu' della terra? E la convivenza questo vuole dire: primo, recuperare il proprio villaggio perduto con tutto il patrimonio di umanita' che esso ha elaborato; secondo , aprirlo, senza pretese di dominio, alla solidarieta' verso tutti gli altri villaggi del mondo.Grazie Direttore, per l'eventuale ospitalita'.Mortara, 15/12/02