una storia

Post N° 87


Gentile Direttore,Le chiedo ospitalita' sul suo giornale nella pagina dedicata alle lettere per esprimerLe un parere personale.Nel 1992 insieme ai Beati Costruttori di Pace ero a Mostar a fare interposizione pacifica tra le parti in guerra. Davanti alla cattedrale cattolica semidistrutta della citta', tra il crepitare delle armi dei cecchini che sparavano dalle colline circostanti c'era una donna, sola,  tremante in mezzo alle macerie che erano dentro e fuori di lei.Vederla apparire cosi fragile e grigia mi e' sembrata la rappresentazione inequivocabile della barbarie della guerra.Oggi che stiamo ripercorrendo la stessa strada, io mi chiedo chi mai puo' arrogarsi il diritto di decidere  per quella donna e se il suo diritto e la sua ansia di  futuro non abbia piu' valore di tutte le strategie  geopolitiche dei cosiddetti  Grandi della terra.Don Tonino Bello soleva dire: non vogliamo diventare i notai dello status quo dell'esistente, ma i profeti dell'aurora che irrompe, che insegue i cieli nuovi e le terre nuove.Allora se le cose stanno cosi', io non ho dubbi, scelgo la primavera.