una storia

da una lettura di un testo su Diario


In questo momento in cui gli strateghi della nostra politica estera sono infervorati  per chiedere un posto nel consiglio permanente delle Nazione Unite, ci chiediamo invece quale riforma dell’Onu sia auspicabile, e questo sia perche’ si tratta di  un tema in discussione nella prossima marcia Perugia Assisi, sia perche’ ricorre quest’anno l’anniversario triste dei 10 anni dalla strage di Srebrenica e dalla vergogna di un Onu che aveva altre cose a cui pensare e di politici italiani che dovevano andare in vacanza.Lo documentiamo  per due motivi, il primo in quanto  abbiamo  richiesto e gentilmente avuto dalla redazione de Il Diario  un testo recentemente pubblicato sulla vergogna di questa enclaves bosniaca abbandona a se stessa e secondo perche’ vogliamo ricordare che in diversi , qui in lomellina, furono in  quella primavera di dieci anni fa a Ginevra con L’associazione Beati Costruttori di Pace davanti alla sede di Ginevra delle Nazioni unite   per implorare in migliaia di  non abbandonare le enclaves  bosniache di Goradze e di Srebrenica.  Assediate dai serbi .Condividiamo la critica che fa Diario ai nostri politici di allora in particolare Dini e De Michelis che il prossimo hanno probabiilmente torneranno di moda,  e che in quell’occasione se ne fregarono  perche’ i loro sogni di geopolitica e  di penetrazione commerciale nei balcani erano piu’ importanti dei valori dell’etica e dei diritti dei popoli.Ci sara’ un politico di sinistra  in lomellina capace di inserirsi nel dibattito, tutto attuale  e non “ storia passata”,  che si senta in dovere di esprimersi  su quella strage  permessa e su di  un Onu che parla ormai solo a se stessa?