Angelo Quaranta

" Così tagliano fuori dal mercato professionisti e piccole imprese ”


Premessa: cosa sono le BIG FOUR  Con l'espressione Big Four siidentificano le quattro società di revisione che si spartiscono il mercato diriferimento.  SocietàRicavi (30.06.2018) (in miliardi di USD)DipendentiDeloitte Touche Tohmatsu[1]43,2200 000PricewaterhouseCoopers[2]41,3146 700Ernst & Young[3]34,8167 000KPMG[4]29123 000 Nessuna delle quattrograndi società contabili è in realtà un'impresa a sé. Ciascuna fa parte di unarete di imprese, di proprietà e gestite autonomamente, che hanno conclusoaccordi con altre imprese condividendo un nome comune, un marchio e deglistandard di qualità. Ciascuna rete ha creato un ente per coordinare le attivitàdelle imprese che ne fanno parte. In due casi (KPMG e Deloitte Touche Tomatsu)l'organismo di coordinamento è un'entità con sede in Svizzera, e in due casi(PricewaterhouseCoopers ed Ernst & Young) l'organismo di coordinamento è unente UK Limited.L'articolo Di Marco CimminnellaEcobonus 2020 al 110%, le Bigfour all’assalto: “Così tagliano fuori dal mercato professionisti e piccoleimprese”Il committente può godere del super bonus con aliquota al 110 per centoanche con l'opzione della cessione del credito alle banche, ottenendo un vistodi conformità rilasciato da un tecnico qualificato -Il super bonus 2020 con aliquotaal 110 per cento ha spinto molti italiani a valutare la possibilità diristrutturare casa, migliorandone l’efficienza energetica e antisismica.Il provvedimento, introdotto dal governo con il decreto rilancio perfavorire la ripartenza dei cantieri dopo la crisi provocata dal Covid-19,rischia di avere un effetto collaterale: tagliare fuori dal mercato le impresepiù piccole e molti professionisti, che avrebbero potuto coglierequest’opportunità per riprendere a lavorare dopo i mesi di lockdown eil rallentamento delle attività produttive.Per usufruire del bonus infatti, è necessariocompletare alcune pratiche e procedure tecniche spesso molto articolate. Unlavoro che ha un costo e che le grandi società di revisione sostengonoabbattendo notevolmente i prezzi. “Le Big Four simuovono facendo economie di scala: in questo modo riescono a garantiretrattamenti economici non più competitivi per gli studi commercialisti diminori dimensioni”, spiega a Business Insider Italia MatteoDe Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti edesperti contabili (Ungdcec). In altre parole, cannibalizzano il mercato,estromettendo le imprese più piccole che non possono permettersiquell’abbassamento delle tariffe se non svilendo il valore economico delproprio lavoro: “Con il rischio di innescare una guerra tra poveri e una lottadi prezzo che andrebbe a minare decisamente la qualità della loro attività”,sottolinea l’esperto.
Più nel dettaglio, gli articoli 119 e 121 decreto legge19 maggio 2020 n. 34, convertito con legge 17luglio 2020 n. 77 definiscono le modalità attraverso cui gliinteressati potranno sfruttare il super bonus al 110 per cento, in alternativaall’utilizzo diretto della detrazione:* ottenendo un contributo sotto forma di sconto in fattura sull’importo dovuto alla ditta che ha fatto i lavori. Quest’ultima quindi anticipa il costo degli interventi recuperando la somma come credito d’imposta, con la possibilità di cedere poi il credito a banche e altri intermediari finanziari* trasformando l’importo in credito d’imposta che potrà poi essere ceduto a istituti di credito, in cambio della liquidità necessaria per pagare i lavori.Sotto l’ombrello di quest’agevolazione, di cui si puòusufruire per spese sostenute dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021 (anchese si parla di una proroga al 2023), sono ricomprese diverse tipologie di interventiin ambito di efficienza energetica e sismica . Tuttavia, ricordal’Unione dei giovani commercialisti, la possibilità di accedere allo scontoin fattura o alla cessione del credito riguarda nonsolo i lavori del super bonus ma anche quelli “di recupero delpatrimonio edilizio, di recupero o restauro della facciata degli edificiesistenti (c.d. “Bonus facciate”), per l’installazione di colonnine perla ricarica dei veicoli elettrici”.Per goderedi questi incentivi è però necessario da un lato, che dei tecnici abilitatieffettuino l’asseverazione dell’intervento di riqualificazione;dall’altro, bisogna ottenere un visto di conformità dei datirelativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti chedanno diritto alla detrazione d’imposta.“L’attestazione delle condizioni per godere del bonusè un lavoro che richiede professionalità ed esperienza, conoscenze fiscali egiuridiche”, ci spiega Matteo De Lise, che aggiunge: “Sono i professionistiqualificati – come dottori commercialisti, ragionieri e periti commerciali– a rilasciare il visto di conformità e ne sono responsabili, civilmente epenalmente. Tutta questa procedura, fondamentale anche per prevenire frodi acarico dello stato, ha un prezzo. Che le Big four stanno abbattendonotevolmente, aggredendo il mercato e cacciando via imprese e professionistiche non possono vantare le stesse dimensioni”.L’unione deicommercialisti ha lanciato l’allarme contro gli accordistipulati su scala nazionale tra istituti bancari e operatoridel settore energetico – interessati a comprare il credito fiscale – e lesocietà di revisione, finalizzati alla verifica della documentazioneamministrativa propedeutica all’acquisto del credito d’imposta e necessaria alrilascio del visto di conformità. Dopo l’accordo tra Banca Intesae Deloitte e quello in arrivo tra Unicredit e Pwc, laconseguenza temuta è che “a catena, molto probabilmente, si muoveranno anche lealtre società di revisione, cannibalizzando così, ancora una volta il mercato”.Come spiegal’Ungdcec, le big four si accordano con le principali banche offrendo allaclientela “pacchetti ‘all inclusive'”: in sostanza, il destinatario del bonus cedeil credito di imposta e in cambio ottiene “un unico corrispettivo checomprende sia la remunerazione della banca che l’asseverazione tecnica e ilvisto di conformità della società di revisione”. Un’architettura che spazza viaogni concorrenza, finendo anche per svalutare il lavoro tecnico che c’è dietro:di fronte a questo pacchetto indistinto di servizi, “il cliente finalepercepirà il visto di conformità come una sorta di ‘appendice’ al servizioerogato dalla banca”, come se fosse una procedura svolta “a titolo gratuito ocomunque a basso margine, con l’evidente difficoltà, in capo al singoloprofessionista, di posizionarsi poi sul medesimo mercato per la stessa attivitàcon offerte professionali economiche concretamente concorrenziali”.Nel 2006, la nostra Impresa ha realizzato il primo fabbricato in Provincia,  certificato in classe energetica A in Via Lucania San Giorgio Jonico. 
 Impegnati nell'efficientamento energetico dal 1980 rispettando la Legge 373, la legge 10 sino al 2006. Dlgs 311/2006 che ha imposto i criteri del buon costruire avvicinando gli immobili ad un consumo irrisorio di energia.