Angelo Quaranta

caro diario oggi parliamo di Alberto Sughi del suo realismo e non del cinismo, che specula sui drammi della gente ...


... è terribile prendere atto che in nome di una tragedia, mentre un padre con le mani nude scava tra le macerie augurandosi che una trave abbia fatto da alveo, da nicchia per il  figlio sepolto, e spera di tirarlo fuori vivo, gli sciacalli autorizzati si fregano le mani, perchè un " terremoto non accade tutti i giorni..."  e quindi bisogna far presto. Perchè nella filosofia del presto non vi sono gare d'appalto, ma nell'azione straordinaria dei responsabili v'è l'opportunità di assegnare incarichi agli avvoltoi, pronti a muovere mezzi e risorse, senza badare a spese, perchè ... bisogna far presto. Ecco la logica e il bisogno di fare della Protezione Civile una S.p.A. . Una bella società che si augura una frana qui ... un terromoto lì , e magari segretamente sogna una bella eruzione del Vesuvio, e una maxi esondazione del Pò che allaghi tutta la Padania. Oggi mi concedo e propongo ai miei amici per il piacere degli occhi e dello spirito le opere del maestro Alberto Sughi. Le sue opere elargiscono tanta umanità,  profondono naturalmente un senso di vero umano, all'insegna della essenzialità, delle passioni degli uomini...       
  Alberto Sughi è nato a Cesena nel 1928. Pittore autodidatta, grazie a varie esperienze formative Sughi divenne ben presto uno dei maggiori artisti italiani della generazione che esordì agli inizi degli Anni Cinquanta. Scelse con decisione la strada del realismo, nell’ambito del dibattito fra astratti e figurativi dell’immediato dopoguerra. I dipinti di Sughi rifuggono tuttavia ogni tentazione sociale; mettono piuttosto in scena momenti di vita quotidiana senza eroi. Non a caso Enrico Crispolti nel 1956 utilizzò per lui la definizione “realismo esistenziale”.La ricerca di Alberto Sughi procede, in modo quasi costante, per cicli tematici, che hanno il sapore della sequenza cinematografica. Prima le cosiddette "Pitture verdi", dedicate al rapporto fra uomo e natura (1971-1973; poi, il ciclo "La cena" (1975-1976); agli inizi degli Anni Ottanta appartengono i venti dipinti e i quindici studi di "Immaginazione e memoria della famiglia"; dal 1985 è in corso la serie "La sera o della riflessione". L'ultima serie di grandi dipinti, esposta nel 2000, è intitolata "Notturno"Dopo cena al piano bar
 
   
per chi vuole approndire :  http://www.youtube.com/watch?v=IYimvdPf4bc   http://www.youtube.com/watch?v=RUiQLjoo7Wo   http://www.youtube.com/watch?v=RLmEsSf7pS4    Segue ...