Angelo Quaranta

Definizione per La Pubblicità di Herbert Marcuse 1960 " l'apparato per la manipolazione e creazione delle coscienze "


Riflessioni di due Pubblicitari   di  Fabio  Volo   Fonte: IL TEMPO CHE VORREILe aziende hanno imparato a dettare le regole uccidendo la fantasia: io pago, io ho ragione. Oltre ad essere un lavoro che è stato distrutto negli anni, ti regala spesso un senso di colpa se pensi che ti sei impegnato a riempire la testa della gente di cazzate, a convincere le persone di cose non vere, a creare nelle loro vite dei falsi bisogni. Appena abbiamo iniziato a lavorare insieme siamo finiti a fare un weekend di lavoro. eravamo andati a seguire un incontro che ci sembrava utile per la nostra professione. Si intitolava "L'estetica divora i figli del tempo e distrugge l'unico bene che l'uomo possegga: la personalità". Dal palco il relatore parlava: "Sappiamo di essere parte attiva ed importante del disfacimento dei valori sociali perché non vendiamo solo prodotti, noi vendiamo uno stile di vita, uno stile che sia possibilmente difficile e che allo stesso tempo però annienti tutti gli altri. Perché l'obbiettivo non è il soddisfacimento di un bisogno o più bisogni, piuttosto la necessità di alimentare sempre più desideri. Una volta soddisfatto un desiderio dobbiamo già averne inventato un altro ed un altro ancora da appagare..." E' vero, noi manipoliamo la gente, chiediamo ed otteniamo attenzione dall'indifferenza quotidiana e ciò nutre il nostro ego. Noi creiamo il vuoto e l'angoscia e poi piazziamo il prodotto per riempirlo e tranquillizzare la gente. Come la chiesa, macchiamo del peccato originale e poi vendiamo lo smacchiatore. Il consumo è il motore della società perché ne determina i rapporti di forza, i modelli di comportamento le categorie sociali, ossia lo status sociale. Il messaggio va detto e ripetuto continuamente come una goccia cinese e così viene assorbito totalmente. Anzi, entra a far parte della natura del consumatore, tanto che è lui a condizionare se stesso, ad essere guardiano della propria cella. La grande conquista della società moderna è l'annientamento della cultura del risparmio: Spendo ciò che guadagno anzi, si può spendere anche di più, si possono spendere anche i soldi che si guadagneranno in futuro, quelli che ancora non possediamo grazie a tutte le agevolazioni di pagamento: rate, leasing, carta di credito... Bisogna continuamente stimolare e creare nuovi desideri e nuovi bisogni. Bisogna
cercare nuovi mercati da invadere e conquistare come fossero territori. Bisogna convincere che comprare oggetti è un modo per sentirsi più sicuri. Sono tanti i modi per costringere all'acquisto; per esempio uno molto efficace è l'invecchiamento del prodotto, rimpiazzato sempre da nuove versioni. Spogliare velocemente l'oggetto di quella luce di novità, di quella sensazione di nuovo che regala un sentimento eccitante. Ci pensiamo noi a dirti che ormai è vecchio e, visto che il prodotto ti rappresenta, tu comprerai quello nuovo per essere sempre al passo con i tempi perché tu sei il prodotto e un prodotto nuovo ti rende più giovane. Noi abbiamo creato consumatori insaziabili. Come disse Huxley :"Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature senza lacrime; una sorta di campo di concentramento senza dolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto della loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici"Marcuse un  genio del pensiero, consigliato ai giovani che non vogliono sentirsi un prodotto della società dei consumi e non vogliono sentirsi numeri, ma artefici delle loro scelte    http://it.wikipedia.org/wiki/Herbert_Marcuse