Angelo Quaranta

Anita Sieff Ordine di senso


Riservato agli amici, alle persone che amano la conoscenza ,agli eterni curiosi, a chi ha capito che il sapere non ha confini , che più impari e più percepisci la grandezza dello scibile umano . Questo  post è rigorosamente vietato  ai mediocri affetti da senso di inferiorità, è vietata la visione agli ignavi, agli inutili, a coloro che utilizzano un alias per avanzare offese e non meglio definite minacce. Filonide  seppe cosa fare contro l’arroganza di Lucio Postumio ambasciatore romano, nulla avrebbe potuto contro il niente ...  Torniamo al nostro argomento una signora splendida, Anita Sieff http://www.ethicstv.com/04/events/ordine/index.html  
Quale sentire riconosco nel frastuono della realtà contemporanea? A quale linguaggio devo prestare ascolto? Che valore hanno le immagini dei sogni rispetto a quelle della realtà? Quale coscienza riesco ad avere dell'impermanenza della vita?Questo il tenore delle domande sollecitate da "Ordine di senso", la mostra di Anita Sieff pensata e "cresciuta" negli spazi e nella storia della Fondazione Querini Stampalia. L'artista propone di seguirla su un cammino intellettuale e visionario che simbolicamente mette al centro i fenomeni che caratterizzano gli emisferi del nostro cervello - quello destro del sogno, delle emozioni e quello sinistro della veglia, della logica - per inoltrarsi nell'intimità profonda dell'io, quindi attraversare le emozioni e giungere alla coscienza soggettiva «molto spesso addormentata anche se nello stato di veglia».  di    Chiara Bertola   
 Ordine di senso è formata da tre schermi su cui scorrono le immagini di tre stati della nostra mente: la veglia (l'attenzione, la logica di un racconto lineare ), il sogno (le apparizioni dell'immaginazione) e la coscienza (la percezione di sé); in tale rappresentazione l'artista ha voluto insinuare il sospetto che di questi tre livelli non si riesca mai ad avere una completa unità, mai la simultaneità dei registri. Accettando l'impermanenza come principio base dell'esistenza, sappiamo che possiamo fluire e muoverci con le circostanze eternamente mutevoli della vita, anche se niente succede mai veramente per caso, ed ogni cosa prova che ognuno procede per diventare ciò che è. I pensieri, le emozioni, le azioni, sono sempre lì, in un flusso incessante che scorre nel presente; le cose che sono accadute sono diventate memoria, ma sono ancora disponibili, testimoni pronti per ogni comparazione e connessione; quelle che accadranno sono anch'esse lì, come prefigurazione, desiderio, sogno, proiezione.       di   Chiara Bertola
Anita Sieff è una surrealista sui generis, ma nella sua pratica artistica si riflette la possibile identificazione di quel punto. Sullo sfondo del mondo contemporaneo e di una esistenza sempre più fugace, la sua è una missione importante. Anita Sieff non è alla ricerca di una verità universale, piuttosto combatte deliberatamente contro l'esistenza spettacolare e sensazionale del presente, e la sua arte è in netto contrasto con le stupidaggini dei media popolari. Anita Sieff è alla ricerca del personale nel pubblico. John Peter Nilsson 
di Giovanni Rizzoli Anita Sieff ha presentato presso gli spazi della Fondazione Querini Stampalia un'esposizione di video opere e disegni. Questa esposizione lascia sulla pelle di chi l'ha fruita quel sentire che  Venezia e soprattutto una Venezia estiva può lasciare a chi,  si metta a voler cercar se stesso, sia egli un turista o un abitante. In una voragine di tracce di rimandi di annotazioni di manipolazioni ma principalmente di immagini e di suoni Anita Sieff ci traghetta in un piacevole inferno fatto di noia di emozioni sottili di un piacere più subito che pienamente goduto. Il suo è un "neoesistenzialismo" ma che non  ha compiacimento, un modo di esprimersi attraverso un racconto estetico ma sincero, necessario ed emotivo quasi una confessione di una segreta condizione umana, sua e di una generazione che ancora si pone delle domande e vive in uno stato di stupore.
 ... e tutto scorreva in armonia, dai tuoi neon tedeschi che rincorrono il tempo nel soffitto di casa tua, alla voce che chiede "Hai tempo per me?".