Pubblicato da admin il 8/04/10 • pubblicato in Società, Territoriarticolo di Stefano Vitiello" Lunedì scorso sono arrivate nel mar Grande di Taranto, due navi cinesi, il cacciatorpediniere “Guangzhou” e la fregata “Chaohu”; le due unità navali sono arrivate dal Golfo di Aden dopo aver preso parte al pattugliamento inter-nazione in chiave anti-pirateria. Dopo la sosta a Taranto fino a venerdì 6, partiranno per un’attività bilaterale con le navi italiane Mimbelli e Aliseo nel Golfo di Taranto, in nome della collaborazione tra le due Marine. Per l’occasione, da Roma s’è mosso l’ambasciatore della Repubblica Popolare cinese in Italia Ding Wei, accompagnato dal suo staff, che ha trovato ad accoglierlo una colonia di 350 cittadini cinesi, bambini compresi, oltre a una quindicina di rappresentanti di stampa e televisioni.In se stessa, per quanto rilevante dal punto di vista delle relazioni militari internazionali, la notizia non sarebbe particolarmente interessante se non fosse per il fatto che enormi interessi economici e un importante progetto di sviluppo stanno per coinvolgere la Cina e Taranto. Il Porto così come lo vediamo ora ha la forma assunta alla fine del 19° secolo, dopo la costruzione dell’Arsenale Militare, quando era il punto di partenza e di arrivo per le navi militari. Un cambiamento ebbe luogo negli anni ’60, quando, con la nascita dello stabilimento metallurgico (oggi ILVA), la città divenne un porto industriale.Attualmente il porto è un centro polisettoriale, con una grande superficie dedicata ai Terminal Contenitori, che dedica risorse e attenzione alla differenziazione dei trasporti e all’interscambio.Da decenni il porto commerciale di Taranto viene indicato come l´elemento intorno al quale garantire sviluppo e benessere per l´intera Provincia Jonica.E´sempre stata evidenziata la sua invidiabile posizione geografica che negli ultimi anni ha reso lo scalo sempre più importante per i collegamenti ai vari hinterland terrestri e sempre più Porto hub nel Mediterraneo, con conseguente aumento di volumi per i trasferimenti dei container dalla nave madre alle navi dirette ai Porti Regionali di recapito. Oggi, però, lo scalo sembra ad una svolta.
La più grande compagnia di trasporto marittimo del mondo la Hutchison Whampoa di Li Ka-shing a Taranto
Pubblicato da admin il 8/04/10 • pubblicato in Società, Territoriarticolo di Stefano Vitiello" Lunedì scorso sono arrivate nel mar Grande di Taranto, due navi cinesi, il cacciatorpediniere “Guangzhou” e la fregata “Chaohu”; le due unità navali sono arrivate dal Golfo di Aden dopo aver preso parte al pattugliamento inter-nazione in chiave anti-pirateria. Dopo la sosta a Taranto fino a venerdì 6, partiranno per un’attività bilaterale con le navi italiane Mimbelli e Aliseo nel Golfo di Taranto, in nome della collaborazione tra le due Marine. Per l’occasione, da Roma s’è mosso l’ambasciatore della Repubblica Popolare cinese in Italia Ding Wei, accompagnato dal suo staff, che ha trovato ad accoglierlo una colonia di 350 cittadini cinesi, bambini compresi, oltre a una quindicina di rappresentanti di stampa e televisioni.In se stessa, per quanto rilevante dal punto di vista delle relazioni militari internazionali, la notizia non sarebbe particolarmente interessante se non fosse per il fatto che enormi interessi economici e un importante progetto di sviluppo stanno per coinvolgere la Cina e Taranto. Il Porto così come lo vediamo ora ha la forma assunta alla fine del 19° secolo, dopo la costruzione dell’Arsenale Militare, quando era il punto di partenza e di arrivo per le navi militari. Un cambiamento ebbe luogo negli anni ’60, quando, con la nascita dello stabilimento metallurgico (oggi ILVA), la città divenne un porto industriale.Attualmente il porto è un centro polisettoriale, con una grande superficie dedicata ai Terminal Contenitori, che dedica risorse e attenzione alla differenziazione dei trasporti e all’interscambio.Da decenni il porto commerciale di Taranto viene indicato come l´elemento intorno al quale garantire sviluppo e benessere per l´intera Provincia Jonica.E´sempre stata evidenziata la sua invidiabile posizione geografica che negli ultimi anni ha reso lo scalo sempre più importante per i collegamenti ai vari hinterland terrestri e sempre più Porto hub nel Mediterraneo, con conseguente aumento di volumi per i trasferimenti dei container dalla nave madre alle navi dirette ai Porti Regionali di recapito. Oggi, però, lo scalo sembra ad una svolta.