Creato da soloricordi il 15/02/2007

forse ricordi

ogni racconto nasce da qualcosa di così personale che non può essere solo inventato

 

Dopo l'ascensore

Post n°1 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da soloricordi

Eravamo arrivati nel pianerottolo quasi di corsa, gli abiti sistemati alla meglio ed il respiro reso affannoso non tanto dalla fretta dei movimenti, ma da quel turbine di sensazioni che si erano tanto rapidamente impossessate di noi. Be’, almeno di me, in ogni caso, ma a giudicare  da come gli stavano sfuggendo le chiavi di mano, anche lui doveva essere un po’ preso dalla situazione. Del resto fare l’amore in ascensore alle otto del mattino con una persona con cui non si è scambiata mai praticamente una parola, non era qualcosa di consueto per entrambi, su questo non avevo dubbi!!!

La consapevolezza di quello che avevamo appena fatto, anziché stupirmi o spaventarmi, mi fece fremere di nuovo proprio mentre lui riusciva finalmente ad infilare la chiave ed a far scattare la serratura e l’esitazione che lessi nei suoi occhi quando si voltò verso di me scomparve subito come annullata dalla luce che doveva sicuramente aver letto nei miei.

Con un movimento quasi brusco mi fece varcare la soglia di casa tirandomi per la mano che non aveva mai lasciato (anche per questo era impazzito tanto con le chiavi) ed in un attimo mi ritrovai all’interno, con le spalle contro la porta chiusa e le labbra di lui incollate di nuovo alle mie…

Certo che quando prendeva una decisione non è che vi indugiava a lungo!!!!

Solo un quarto d’ora prima me ne stavo a sognare semplicemente una sua frase che non fosse il solito “ciao” tirato del mattino ed adesso eccomi lì a stringere un corpo con cui non avevo ancora mai neanche osato sperare il contatto.

No, questo non era proprio del tutto vero… non c’era stato incontro durante il quale non avessi gettato  timide occhiate ora ad uno, ora ad un altro particolare di lui immaginandovi  la mia bocca poggiata… ma queste, si sa, sono le fantasie quotidiane e segrete di ogni donna, quelle di cui non si parlerebbe mai neanche sotto tortura!

Il punto era un altro adesso… il punto erano le sue mani che mi stavano di nuovo spogliando, le sue labbra  che percorrevano la pelle via via scoperta, la sua lingua che tracciava una scia bollente ovunque si posasse…  chiusi completamente gli occhi e lasciai che i miei sensi guidassero pensieri e movimenti, rinunciando per una volta (anzi, per la seconda volta in poco tempo) alla razionalità e forse al buonsenso… ma, accidenti, chi aveva voglia di ragionare, di pensare mentre il tocco di quelle dita trasmetteva piccole scosse elettriche che sembravano attivare direttamente i  più intimi desideri?

Esisteva forse qualcosa di più bello  e coinvolgente del lasciarsi prendere dalla passione in maniera così assoluta ed impetuosa e totalmente imprevista?

Non ebbi neanche il tempo di rispondere mentalmente a quella domanda che si era per un attimo affacciata nella mia mente che un gemito di piacere mi sfuggì dalle labbra quando lui, senza smettere di baciarmi, mi sollevò una gamba fino a portarsela a cingere il suo fianco in modo da poter aderire più strettamente a me. Spalancai gli occhi per la sorpresa di sentirlo ancora e così rapidamente e prepotentemente eccitato e l’immagine di noi due allacciati riflessa nello specchio di fronte alla porta mi riempì la mente comunicandomi contemporaneamente diverse informazioni: 1) eravamo ancora nell’ingresso (oh dio, non bastava aver fatto selvaggiamente l’amore in ascensore… adesso lo avrebbero fatto anche appoggiati alla porta di casa…); 2) questo poteva lasciare sperare che avremmo fatto cose altrettanto meravigliose in tutte le altre stanze della casa (siiiiiiii!!!), 3) ci sarebbe voluto tutta la giornata (mio dio… mio dio…. Una ragazza sogna per tutta la vita che le capiti una cosa del genere!!!!!!!!!); 4)…

Il “4” tuttora non sono in grado di ricordare cosa fosse perché lui, come se avesse intuito quanto la mia mente stava elaborando, scostò il viso (ma solo il viso) dal mio e mi guardò negli occhi con un’espressione mista tra il compiaciuto ed il famelico che in altre occasioni mi avrebbe persino fatto arrabbiare e che invece adesso mi fece letteralmente sciogliere tra le sue braccia spingendomi ad inarcarmi ancora di più verso di lui.

Il suo sguardo ebbe una specie di lampo, la sua stretta si fece, se possibile, ancora più intensa e per un momento pensai  (e si, devo dirlo, sperai) che mi avrebbe di nuovo presa in quel modo, ma la sua espressione cambiò di nuovo e dopo un lunghissimo  attimo di esitazione lui allontanò  il proprio bacino dal mio e senza lasciarmi il tempo neanche di protestare partì di nuovo alla conquista del seno che prese a vezzeggiare deliziosamente con  labbra, lingua e denti mentre con le mani finiva di togliermi gli indumenti che prima aveva solo slacciato…

Ora, io vi giuro a costo di sembrarvi presuntuosa, che in amore generalmente sono abbastanza attiva… insomma, non sono una forsennata del sesso, ma di certo non me ne sto mai lì immobile senza, come dire, cooperare… invece, in quel momento, eccomi lì a smaniare come una ragazza inesperta, assolutamente sopraffatta dall’intensità delle sensazioni che stavo provando. Non so,  forse era stata anche la situazione a portarmi in quella condizione, o forse era lui che riusciva ad essere così sconvolgentemente eccitante da farmi perdere ogni iniziativa ammaliata da quell’incredibile ansia di godere che sentivo crescere di più ad ogni tocco, ad ogni bacio, ad ogni respiro…

Del resto che lui fosse un passionale lo avevo capito subito… poche parole e tanti sguardi, elementi che secondo me rivelavano molto della sua personalità… avevo sempre diffidato degli uomini che parlavamo troppo, tanta forma e poca sostanza!!!! Ed ora lui mi stava chiaramente dimostrando con i fatti la mia teoria secondo la quale ardore e passione sono inversamente proporzionali alla loquacità!!!!

Ma non era esattamente alla mia teoria che stavo pensando in quel momento, o meglio, mi limitavo a sperimentarla e con molto  entusiasmo…

In un barlume di ragionamento pensai di aiutarlo a slacciare la gonna, unico indumento al quale non si era ancora dedicato, ma lui mi bloccò le mani in un chiaro invito a lasciarlo fare e dopo essersele portate alle spalle tornò ad armeggiare con le calze che fece scendere in maniera lenta ed esasperante mentre anche la sua bocca procedeva con altrettanta lentezza verso il basso, prima a baciare la pelle nuda  fino alla vita, poi solo poggiando la bocca sopra il tessuto della gonna che però non mi impediva di sentirne il calore e che, anzi, mi indusse a spingere contro di lui i fianchi  in una esplicita richiesta. Le sue mani tornarono a risalire, questa volta avide e possessive lungo le cosce e fino ai glutei sui quali le poggiò con forza per attirarmi ancora di più contro la sua bocca procurandomi un’intensa contrazione…perfettamente consapevole del livello di eccitazione al quale mi stava portando, lui alzò gli occhi verso i miei incatenandoli mentre con entrambe le mani sollevava uno dei bordi delle mutandine che con un movimento secco strappò di netto facendomi ansimare per la sorpresa e la promessa di un imminente piacere. Ma contrariamente a quanto mi aspettavo, lui non mi toccò come il mio corpo stava reclamando, anzi, dopo un’ultima pressione delle mani sui fianchi, le allontanò e, senza lasciare mai il mio sguardo, si risollevò lentamente per tornare a baciare le mie labbra che, già dischiuse dal respiro affrettato, lo accolsero arrendevoli. Sentire la sua lingua esplorare la mia bocca mi fece, però, perdere definitivamente il controllo ed ogni reticenza (se mai ne avessi avuta qualcuna) ed impaziente, gli presi il volto tra le mani staccandolo dal mio, risalii con le dita tra i capelli ed infine, con un movimento deciso, gli spinsi la testa verso il basso… la mia più che una richiesta fu una sorta di ordine al quale, però lui rispose prontamente sollevando i bordi della gonna ed insinuandosi sotto, con la bocca subito a raccogliere la mia eccitazione… vedere la sua testa muoversi sotto il tessuto leggero della gonna, sentire la sua lingua, le sue labbra e poi, ancora, le dita… mandò in estasi i miei sensi come non avevo mai provato in vita mia… sollevando gli occhi, lo specchio di fronte mi restituì l’immagine di una me ansante e felice mentre leggevo nel mio stesso sguardo tutta l’intensità del quel lungo orgasmo che  mi scosse corpo, sensi ed anima…

 
 
 

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