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Milano -0,37%. Negativa, ma meno delle altre. Accontentiamoci


Partiamo subito dai confini italiani, dove, padrona della scena è stata la riunione per la legge di stabilit con una manovra da oltre 10 miliardi di tagli, nella speranza di trovare i capitali che permettano il blocco dell’aumento dell’Iva previsto nel luglio del 2013 (e che prevede di trovare capitali per circa 10 miliardi di euro), ma anche evitare interventi sul Fondo sanitario nazionale. E a quanto pare gli obiettivi, almeno teoricamente, sono stati raggiunti con una serie di tagli. Nello specifico: 2 miliardi in meno alle Regioni, 1,3 sulla Sanit . Tra le entrate, invece, la Tobin tax per la quale l’Italia ha dato proprio in giornata la sua disponibilit in seno alla riunione Ecofin tenutasi in Lussemburgo e che è stato l’avvenimento del giorno. Un avvenimento che, in realt , ha deluso non poco. Con l’adesione di Spagna e Italia al gruppo della Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, si allarga il gruppo che però continua a rappresentare una minoranza all’interno dell’Ue (14 contrari contro gli 11 favorevoli), una partecipazione rafforzata senza la presenza di un accordo generale che permette ai singoli Paesi di agire da soli. Infatti la reale efficacia di una tassa potenzialmente controproducente, sta nel fatto che ad applicarla dovrebbero essere la maggior parte delle Borse, proprio per evitare fughe degli investitori verso mercati più favorevoli. Nel frattempo, proprio in ambito di tasse, la Francia si prepara a varare il Fiscal Compact, in pratica il trattato sul bilancio unico europeo. Una piattaforma per testare la tenuta della coalizione di Hollande che si sta letteralmente spaccando sotto i piedi del presidente visto che comunisti e verdi di sinistra si sono gi schierati contro. A rischio la tenuta del governo e la possibilit di un rimpasto., Ben più grave la situazione in Grecia dove 7mila agenti hanno vigilato sulla visita lampo del Cancelliere tedesco Angela Merkel che si è risolta con un fallimento politico: 40mila in piazza per contestare le politiche di austerity imposte dal rappresentante tedesco eletto ormai simbolo delle riforme draconiane che il Primo Ministro Samaras sta imponendo alla penisola ellenica. A nulla sono valse le rassicurazione della Merkel circa un suo impegno a voler aumentare gli aiuti alla Grecia (previa relazione della troika) perchè anche se Atene ha fatto tanto, resta ancora altra strada da fare. Ormai, solo l'orgoglio tiene in vita il popolo greco. Ma i mercati dell’orgoglio non sanno cosa farsene e il sentment che si avverte è quello di sempre maggior sfiducia nelle possibilit di riuscire a farcela per quanto riguarda Atene. In realt non è tanto la mancata riuscita, quanto la assoluta, impossibile ripresa. Infatti ammesso e non concesso che la Grecia riesca in qualche modo ad ottenere il prestito da 40 miliardi da parte della troika, il problema sul futuro, oscuro, rimane. La vendita di isole e immobili non sembra essere una soluzione adatta per risolvere una crisi endemica che ha coinvolto le radici più profonde del sistema. Germania che in questo periodo sembra dover rispondere anche dell’atteggiamento di madrid e del suo atteggiamento circa gli aiuti dell’ESM con un silenzio che può prestarsi a varie interpretazioni: lo stesso Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco ha dichiarato che la Spagna non ha bisogno di aiuti. Ora resta da capire se non ne abbia effettivamente bisogno perchè più capace d gestire la situazione o se, come tre anni fa fece Atene, è riuscita a mascherare bene le colossali perdite che potrebbero esplodere da un momento all’altro? Oppure, terza ipotesi e anche più probabile, il ministro tedesco preferisce essere ottimista circa le potenzialit del governo iberico solo ed esclusivamente per non dover mettere mano al portafoglio visto che in caso di richiesta della Spagna, si attiverebbe il famigerato ESM, il meccanismo di stabilit europeo, inaugurato, tra i malumori generali, proprio ieri., Proprio a causa di questi panorami incerti e alle difficolt derivanti dal continuo mancato accordo sulla riforma fiscale americana, il Fondo Mondiale ha rivisto al ribasso le stime di crescita per l’Europa, con l’Italia che sosterr la parte peggiore con i conti paradossalmente in ordine ma la peggiore contrazione per i prossimi due anni.Piazza Affari ha tentato una reazione cosa che aveva fatto sperare in un rimbalzo e che, a fine giornata, ha permesso, se non altro, di limitare i danni a un +0,37%. Negativo, d'accordo, ma sempre meno che nel resto d'Europa. Una tendenza all'incertezza (che novit !) anche per la mancanza di stimoli dagli Usa anch’essi dubbiosi vista la stagione degli utili che sar inaugurata, come da tradizione, da Alcoa (NYSE: - ) , stasera, dopo la chiusura dei listini. Perciò a Milano, pochi e nervosi movimenti che hanno visto protagonista (in negativo) i bancari in generale che dopo un timido tentativo di cambiamento non sono riusciti a reggere il passo tornando sulle posizioni di partenza e chiudendo in negativo. Il peggiore del segmento è stato MPS (BSE: - ) proprio nel giorno della assemblea che ha stabilito le deleghe per un aumento di capitale che, tra l’altro, è slittato nel tempo (entro 5 anni). Risultato: -2,99%, seguito a ruta da Mediobanca (-2,03%).Da contraltare invece c’è STM (Milano: - ) che con un +3% conferma il rally partito con la richiesta dell’incarico a JP Morgan di occuparsi della futura joint-venture St-Ericsson (Stoccolma: - ) in opzione con potenziali partners. Ad affiancare il titolo sul carro dei vincitori, una volta tanto c’è anche Mediaset (Dusseldorf: - ) , non più in difficolt per la pessima raccolta pubblicitaria, grazie all’aumento di ascolti in prima serata., Per gli Usa, invece, a Wall Street è il momento dell’hitech con un calo di Apple (NasdaqGS: - ) e un rialzo per Barnes&Noble, derivato proprio dai pre-ordini per il suo Nook il quale, inseritosi nella competizione finora a due tra il Kindle di Amazon e l’iPad di Apple, promette di rivitalizzare una partita che finora era risultata un po’ monotona proprio a causa della leadership incontrastata (o per meglio dire incontrastabile) della ditta di Cupertino.