Quelli del Sabato

Eccoci di nuovo qui a raccontare la prima uscita semi-autunnale. Per qualcuno era già inverno visto l'abbigliamento con cui si è presentato.

Al ritrovo di partenza, subito la sorpresa di alcuni rientri (Biscotto e Alberto) dopo quella del Conte la scorsa settimana (oggi però assente). Gruppo numeroso, presente anche il capitano della domenica. Credo che mancassero solo Titti e Giampa.

Dopo la conta per le adesioni alla cena di venerdì (una quindicina), ecco che sottovoce qualcuno si fa scappare "Frassineta". E prima di sentire i soliti "ma" e "però", il gruppo pedala già sulle Pergole infastidito da un tramontano contrario. Arrivati al bivio di casa d'Erci, sosta tecnica e poi via su per la dura erta. Il percorso costringe presto alla resa alcuni che non erano in gran spolvero, qualcuno sale a "singhiozzo" (piede a terra e bici a spinta) ma in un buon numero arriviamo al bivio per Pulicciano. Da lì, solo i più temerari (il sottoscritto, Rolando, Borg, Carlo, Pampa jr e il capitano della domenica) continuano in direzione 00. Gli altri via giù per Pulicciano e rientro. Ed è sullo 00 che, in una limpida giornata autunnale, riusciamo a goderci i colori dell'autunno.

Arrivo al Giogo e deviazione per Fontefredda. Da lì, discesa soleggiata tra i pascoli verso Cavallico e, arrivati a Sant'Agata, meritata sosta caffè.

Vista l'ora, decisione di rientrare per asfalto e, all'arrivo, una generale soddisfazione per i 43 km portati a termine. Ci vediamo venerdì, questa volta con le gambe sotto la tavola però!

Cosa è?

È la maglia da mezza stagione in SoftShell della Sportful, un capo molto versatile e usabile per molti mesi all'anno. Puo' essere indossata, nei mesi piu' caldi, a pelle come una estiva o puo' essere usata come antivento, ha una buona tenuta all'acqua e una totale tenuta al vento, ottima traspirabilita', il tessuto della Gore e' molto elastico, quindi ha anche un'ottima vestibilita'

Il prodotto di listino per i Team costa 64,68 piu' ci sono circa 360,00 per le spese di impianto, in totale la maglia costa 82,68, tutto compreso IVA.

Grazie al fatto che quest'anno abbiamo uno sponsor (Ditta Bagiardi) la maglia la paghiamo 40,00, meno della meta'.

Dobbiamo raggiungere un minimo di 20 pezzi. Quindi fatevi avanti con gli ordini.

Per provare e toccare con mano il capo andate in officina dal Borg.

Ci si il 15 a Cena

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E la foto ne è la prova. Dopo aver arrancato sempre in fondo al gruppo, eccolo che si prodiga ad aiutare Borg fermato da una foratura (per fortuna così ci siamo goduti un meritato riposo all'ombra di Fontefredda).

I nostri eroi di giornata (Borg, Titti, Carlo, Rolando, Filippo B., Matteo e il sottoscritto), sfidando un sole che invogliava più a un bagno in mare che a un'ascesa in montagna, erano partiti qualche ora prima in direzione Fagna, poi deviazione verso Poggio dei Medici, passaggio per San Gavino e arrivo a Sant'Agata. Qui abbiamo preso d'assalto la fontana pubblica per una rinfrescata prima di affrontare l'erta soleggiata che porta a Cavallico e, finalmente, arrivo a Fontefredda. Detto della foratura di cui sopra e relativo riposo, riprendiamo la strada del ritorno con deviazione all'Omomorto e discesa nel bosco fino all'agriturismo San Vitale, poi Luco e finalmente a casa.

Sabato ci siamo di nuovo e si sente già vociferare di un giro in quota per goderci un po' di frescura. Ma ad arrivarci in quota!!!

E chi va sulla "croce"; non si può negare che Rolando questa volta è arrivato un po' più in alto del gruppo!

E la foto ne è la prova. Nell'altra pubblicata ero il fotografo.

E con questo vi saluto. Ci rivediamo il primo sabato di luglio, i fine settimana di giugno li dedicherò al mare (che sia una buona preparazione in vista della Colla? Mah....)

Come la ciurma del mitico Ulisse, la maggior parte del gruppo in partenza sabato non aveva mai esplorato i sentieri oltre Paterno che si inerpicano fino a Monte Morello.

Ed infatti, alle prime asperità, molto dure, Pietro gira la bici e ritorna verso casa. Da poco in gruppo, una salita del genere era veramente impegnativa. Parliamo dell'erta subito dopo Paterno, circa 1,5 km molto impegnativi che portano su una bella panoramica con qualche altro strappo. In quel tratto la "croce" di Monte Morello sembra molto lontana all'orizzonte e comincia a serpeggiare una certa sfiducia in gruppo. E proprio come il mitico eroe, il capitano sprona i compagni d'avventura ad andare oltre le nostre colonne d'Ercole.

Arrivati in località Ceppeto, si continua su un pendio sconnesso (per pochi metri) e poi ancora una bella panoramica pedalabile che ci avvicina sempre più alla "croce". Gli ultimi 1,5 Km sono in single track nel bosco e molto ripidi. Più volte mettiamo il piede a terra e spingiamo il mezzo. E' in questo tratto che Pippo B. rompe la catena, prontamente sistemata da Titti e Rolando, esperto in materia. Poco dopo, arrivo alla "croce" con vista mozzafiato sulla piana fiorentina e parte di Mugello. Ne valeva la pena!!!

Discesa tecnica tra prati verdi e sentieri nel bosco. In salita avevo sofferto perché la bici va comunque pedalata, ma in una discesa così è un piacere avere sotto il culo una stumpjumper biammortizzata. Ti dà delle soddisfazioni e, cosa più importante, non ti fa soffrire troppo il terreno accidentato.

Arrivati di nuovo a Paterno, sorvoliamo sui 16 km di asfalto di rientro. Unica annotazione, sosta rifocillante per caffè a Vaglia, con controllo e eliminazione di varie zecche dalle gambe dei ciclisti, e allungo finale in prossimità della Torre. Ma questo non sono in grado di documentarlo. Ho proseguito con il mio passo facendomi sfilare e godendomi le ultime sensazioni di un bellissimo pomeriggio su due ruote.

P.S. Arrivano notizie di un abbozzo di sprint con qualcuno che vuol mettere in mostra la forma che piano piano migliora. La Colla si avvicina.......

Per fortuna direi, visto il tempo di sabato, altrimenti era proprio un problema. Però lasciatemi dire che l'acqua ormai ha rotto!!!

Titubanti in partenza, il sottoscritto si presenta in borghese pensando che il giro fosse rimandato. Invece ecco arrivare Titti, poi Rolando, ecco Borg e poi il Cima, arriva Carlo e appare anche Alberto. Tutti pronti e baldanzosi per sfidare le avversità atmosferiche.

E allora, spronato dai compagni, anche il capitano va a cambiarsi e monta in sella. Intanto Rolando si ritira e torna ai box, impaurito dalla prima pioggerellina. Ma non siamo fatti di zucchero e allora via in direzione la Brocchi. Subito salita dura per arrivare a casa Buggenna e da lì comincia il bello (grazie Titti per l'idea). Prima affrontiamo un terreno alquanto sassoso che con la pioggia caduta era scivoloso solo a guardarlo. Non dico cercare un equilibrio, perfino con i piedi a terra. Poi, arrivati in cima al bosco, prendiamo la direzione Salaiole e affrontiamo un single track nel bosco fra alberi e verdi prati con erba alta (e zecche). Stavamo vincendo la sfida con il tempo (atmosferico) ma il percorso scelto ci aveva fatto bagnare come pulcini. Senza aver avuto una goccia dal cielo. Ma, arrivati quasi sul puntone delle Salaiole, ecco che l'acqua comincia a cadere copiosa quindi discesa prudente verso il paese e rientro a Borgo. Dove la pioggia aveva dato una tregua e allora, qualche baldanzoso, si inoltra verso Luco per un giro di defaticamento.

E' stata la caratteristica del giro del 8 maggio. Partenza baldanzosa con gruppo numeroso per uno spiraglio di sole (?!) in un maggio che sembra novembre dal punto di vista atmosferico.

In avvio, gruppo diviso in due tronconi per la sollecita andatura in testa, ma ricompattamento in vista di Dicomano. Qualcuno riprende la strada di casa svoltando su per Bricciana, il resto prosegue in direzione Colognole. Molto asfalto in questa prima parte che serve al rodaggio della gamba in vista della salita di 11 km che da Colognole porta a Monte Giovi. Prima parte in asfalto (dura), seconda metà su sterrato un po' meno dura ma con già 5km di ascesa sulle gambe si fa sentire.

Arrivo al bar di Monte Giovi con rifocillamento generale e poi di nuovo gambe in spalla per arrivare sulla vetta del monte dove si innaza il ripetitore. Superfluo dire che l'ultimo tratto di ascesa viene percorso spingendo la bici. Chi l'ha fatto in sella batta un colpo, io, dal fondo gruppo ho visto molti con i piedi a terra.

Una volta giunti al ripetitore, finalmente discesa tecnica e single track nel bosco per raggiungere Collefertile. Ed è proprio in prossimità di Collefertile che avviene la prima foratura, protagonista Cima che, buttandosi in discesa trova un sasso che taglia il copertone. Riparazione e via verso Arliano. Prima di arrivarci però, ecco la seconda foratura di giornata ad opera di Filippo B. Altra riparazione in corsa e di nuovo in discesa verso San Quirico. Prima dell'arrivo da registrare la caduta di Cristiano (forse per la fatica ma senza conseguenze) e la scomparsa del Cima. Aveva continuato su asfalto in direzione San Cresci per velocizzare il rientro. Infine ciclabile lungo Sieve e rientro al caffè 90.