Giudizi universali

my dream


  Cioè dico, un qualcosa senza intervallo o prese di posizione. Qualcosa di assoluta casta perversione, meticolaso impegno al disimpegno di dover piacere, di dover dire, di dover fare, del dovere in generale. Fusione uniforme nella difformità dell'essere, abbandono di schemi confezionati e scaduti, delicato equilibrio di intenti, musiche corali, mistico incontro di meste rapsodie. Senza fiati eccessivi, con slanci sublimi che incarnano la propria natura libera e selvaggia, rispettosa delle altrui esigenze, dell'altrui difficoltà del vivere, della noia che prepotentemente ci attanaglia in questa tarantella di episodi che si chiama vita.