Mattoni a Vista

Il settore immobiliare, nel bel mezzo di un ciclo rialzista dei tassi di interesse e dopo un periodo di espansione dei prezzi delle case che dura da otto anni, riuscirà ancora a creare valore per gli azionisti?
Gli analisti scommettono sul sì e sono ancora pronti a puntare su questo comparto, dove – a sentire le loro opinioni risiedono ancora interessanti opportunità d’investimento, nonostante la formidabile corsa che da ben due anni ha sostenuto la quotazione del settore a piazza Affari (in media l’apprezzamento è stato del 91%).
Gli esperti escludono qualunque rischio bolla sul mercato immobiliare italiano. Un’opinione supportata dai fatti, dicono gli esperti di Cheuvreux. I prezzi delle abitazioni sono saliti molto in Italia (+ 60% dal 1997 ad oggi), ma meno di quanto visto negli Stati Uniti (+ 73%) e in Gran Bretagna (+ 154%).
Inoltre i mutui in Italia restano sotto controllo: essi rappresentano nel nostro Paese una percentuale dell’11,4% del Pil, contro la media del 40% dell’Europa. Inoltre, il mercato immobiliare italiano si caratterizza per una mancanza di costruzioni di elevata qualità e per una domanda residenziale ancora buona, grazie anche all’immigrazione e all’aumento delle famiglie monoreddito che hanno controbilanciato la crescita demografica zero. Ma non solo.
Una nuova regolamentazione, vantaggi fiscali e l’ulteriore sviluppo del mercato dei fondi immobiliari dovrebbero accelerare la rotazione delle compravendite e la crescita degli utili per le società del settore. Le quali, di fronte a un comparto sempre più maturo, dovrebbero spostarsi velocemente verso i servizi immobiliari, che presentano una minore esposizione all’andamento dei tassi di interesse e al ciclo immobiliare.
Notevole impulso al settore potrebbe arrivare dall’arrivo in Italia, probabilmente dopo le elezioni politiche di aprile, dei cosiddetti Reits, fiduciarie di investimento immobiliare, i cui nuovi investimenti sono totalmente esenti da tasse. Ma nuove opportunità di crescita potrebbero essere ricercate anche all’estero, secondo un copione di acquisizioni oltre confine abbastanza diffuso in questo momento sul mercato corporate.
Pirelli Real Estate, ad esempio, punta al mercato tedesco, mentre Beni Stabili ha interesse a svilupparsi, oltre che in Germania, anche in Francia e Benelux. Ma opportunità ancora più interessanti sono quelle che potranno essere scovate nei paesi dell’Est Europa, dove sono possibili nuove joint venture con partner locali.
A questo si aggiunga anche, cosentano una quotazione a sconto sul Nav (Net asset value) e che le prospettive dei dividendi restano interessanti, rendendo ancora più appetibili questi titoli.