Mattoni a Vista

I ricettari di Eurosanità


E' tornato Ciarrapico. Terminata l'"esperienza" delle acque minerali il Ciarra è riuscito a rientrare nelle cliniche romane da lui stesso create negli anni '80.A riportarlo sotto i riflettori è stata l'operazione di risanamento del Gruppo 3C, azionista rilevante di Eurosanità, vale a dire la società a cui fanno capo alcune delle principali strutture sanitarie private della capitale.Nel 2005, si legge nella nota integrativa al bilancio della società (diffusa il 30 novembre 2005, in occasione della fusione per incorporazione tra Eurosanità e la partecipata Istituto medicina dello sport), "si è avviata e conclusa l'operazione di leasing con le società in in pool Banca Italease spa (capofila), Capitalia leasing & factoring e Sardaleasing".In particolare, l'operazione di spin-off immobiliare che ha consentito di rimettere in sesto i conti di Eurosanità ha interessato le strutture che ospitano le attività sociali cioè il Policlinico Casilino, il Quisisana, VIlla Stuart, S. Elisabetta I e S.Elisabetta II, tutte cedute al pool di istituti di leasing.L'operazione, continua la nota, ha consentito alle stesse società immobiliari di risollevare le finanze del gruppo, ossia "di procedere all'estinzione dei debiti a lungo termine verso la Banca di Roma. Attraverso la sua controllata al 100% (la Romana investimenti immobiliari), Eurosanità ha poi negoziato il riacquisto a termine degli stessi immobili con un contratto di leasing di 15 anni, con riscatto.La strategia messa a punto dai vertici di Eurosanità non solo ha permesso all'azienda di riassumere in locazione la conduzione degli immobili, ma anche di riacquisire in un futuro l'intero patrimonio immobiliare (valutato a 150 milioni) a un costo assolutamente vantaggioso (60 milioni di euro). Un bel colpo quello firmato dal Ciarra.