Mattoni a Vista

Le morti bianche e il lavoro nero condannano l’edilizia italiana


L’edilizia, insieme all’agricoltura, il settore che conta il maggior numero di vittime sul lavoro. L’Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering ha pubblicato il rapporto sui morti nei cantieri in Italia, i dati sono relativi all’anno 2010 e aggiornati al 30 novembre: 484 decessi, il 27,9% dei quali nel settore delle costruzioni. 135 morti in 11 mesi. Ai quali vanno aggiunti gli operai morti a Ravenna e a Bologna l’1 dicembre, l’operaio morto a Treviso schiacciato da una catasta di mattoni il 7 dicembre e l’operaio morto a Manerba l’8 e ancora l’operaio morto a Roma schiacciato da una ruspa prima di Natale e ancora l’operaio morto a Bologna precipitato da un montacarichi il 28 dicembre. L’Osservatorio vede ai primi posti: Campania, 18 vittime, Lazio e Lombardia, 14, Veneto e Emilia Romagna, 12, Sicilia 11. E ancora Calabria e Piemonte, 8, Marche e Toscana, 5, Abruzzo e Liguria, 4, Trentino Aldo Adige e Sardegna, 3, Friuli Venezia Giulia e Umbria, 2, Basilica e Molise, 1. Se aggiungiamo però i morti del mese di dicembre… il numero sale a 13 nel Veneto, a 15 in Emilia Romagna e a 19 in Lombardia e nel Lazio. Un numero inferiore rispetto alle precedenti annate, da una ricerca dei dati forniti dalle organizzazioni sindacali… 184 erano i morti nei cantieri nel 2009, 188 nel 2008, 235 nel 2007, 258 nel 2006 con una crescita del 35% rispetto ai 191 del 2005. Il numero scende, ma non basta. Il 2011 è già iniziato con un morto nel bolognese (Infortunio mortale in un cantiere muore un carpentiere di 40 anni) e l’infortunio di due operai a Bergamo (Cadono da un ponteggio di 4 metri: feriti due operai).Continua a leggere http://www.immobilia-re.eu/le-morti-bianche-e-il-lavoro-nero-condannano-ledilizia-italiana/