pensionamenti

Lettera aperta al Presidente del Consiglio


1952 generazione iellata       Sul fatto che la generazione del 1952 non fosse nata sotto una buona stella avevamo finora pochi dubbi. Adesso abbiamo raggiunto la certezza. L’ultima riforma del sistema pensionistico , infatti,  che ha introdotto per i lavoratori dipendenti nuovi parametri basati sull’età anagrafica e sugli anni di contributi, ha penalizzato in modo pesante proprio i nati del 1952. Questa riforma prevede per coloro che vennero alla luce nel 1951 la possibilità di andare in quiescenza nel 2009, mentre per quelli che comparvero in questo mondo nel 1952 tale opportunità si allontana di tre anni. Potranno ottenere la pensione nel 2012[1], al compimento del sessantesimo anno di età, superando in molti casi la quota di 95 ( calcolata su un’età di 59 anni per il 2009 sommata agli anni di servizio). Di conseguenza, chi doveva essere collocato a riposo a 59 anni nel 2009 può lasciare il posto di lavoro a 58 anni, in compenso chi è nato l’anno successivo deve attendere i sessant’anni e cimentarsi pure con la modifica dei coefficienti prevista dal 1 gennaio 2010, con ottime probabilità di lavorare di più e percepire una pensione di importo inferiore. Cosa chiede dunque la generazione nata sotto un astro tanto malefico? Di esaudire pure il desiderio di coloro che aspirano a essere rimossi dal posto di lavoro solo per diretto intervento dei becchini – il conto torna sempre! – ma di permettere invece a chi desidera lasciare spazio ai giovani di essere collocato  a riposo in base a un calcolo quota che prescinda dall’età anagrafica.Se per i nati nel 1951 è stato previsto 58 anni di età e 35 anni di contributi, perché quelli del 1952 debbono aspettare altri tre anni.? Da quanto abbiamo iniziato l’attività lavorativa siamo stati coinvolti in continui cambiamenti che non hanno minimamente tenuto conto dei nostri contratti di lavoro; se ci trovassimo di fronte a un privato lo citeremmo sicuramente davanti a un giudice;ma, trattandosi del pubblico impiego, dobbiamo forse ricorrere al tribunale dell’Altissimo, come fecero a loro tempo gli sventurati Conti di Carvajal e l’altrettanto disgraziato Jacques de Molay? Nel tal caso ci permettiamo di ricordare che Nostro Signore ascoltò le giuste recriminazioni di quegli infelici.        Matteo Ciuffreda (Liceo Classico “Cavour”di Torino). Giovanna De Benedetti ( Liceo Scientifico “Amaldi” di Novi Ligure). Patrizia De Bianchi (Liceo Classico “Cavour” di Torino). Maria Pia Fossati (Scuola Media Statale “Boccardo”di Novi Ligure). Alessandra Melloni (Liceo Classico “Cavour” di Torino). Maria Paola Repetto (Liceo Classico di Novi Ligure). Daniela Residori (Liceo Classico “D’Oria” di Genova). Se qualcuno condivide quanto sopra è pregato di aggiungere,nei commenti, il proprio nominativo con i riferimenti della carta di identità (numero-rilasciata da- in data).[1]  Stando alle ultime notizie, lette sui quotidiani, il 2012 potrebbe non essere l’anno di grazia per il 1952.