BE QUIET, PLEASE!

Post N° 337


Riallacciandomi al post precedente, oggi parlerò di pesce.Era da un po' che non ne preparavo più, a parte le due trote di fiume pescate dalla dolce metà. E che trote. Era da una vita, che non ne mangiavo con un sapore del genere.Sì perché che se ne dica, ma per una buona cena di pesce ciò che fa la differenza è la materia prima. Il pesce, se non fosse ancora del tutto chiaro.Ormai mi ero arresa. In giro se ne trova spesso di decongelato proveniente dagli angoli più remoti della terra, ma dal nostro mediterraneo, poco o nulla.Stavo perfino organizzandomi con il trasportatore calabrochiozzotto, per un import ed export direttamente dal mercato di Chioggia al mio ufficio.Ma non c'era tempo. Questo sarebbe stato il sabato sera perfetto per una cenetta coccolatoria.Ad un tratto, mi ricordai di una peschiera in un paese poco lontano dal mio. detto fatto. I miei occhi commossi ed emozionati si trovarono di fronte il miglior pesce che abbia mai visto in zona e come non bastasse di una varietà imbarazzante. Tanta emozione m'inebriò il cervello, così al momento della scelta, mi sono dovuta lasciare condurre dal cuore. "Una ventina di scampetti, ma sono così freschi da poterli mangiare crudi?" un'occhiata complice di assenso della pescivendola e a stento sono riuscita a trattenere una lacrima di commozione. "Cappesante, code di gambero, cicale di mare ebbene sì. Mi dia pure l'astice"Soddisfatta, me ne tornai a casetta.Per onor di cronaca vi elenco il menù: antipasto di scampetti crudi, cicale di mare lessate e condite con il condimento base del pesce, cappesante gratinate, crema di mais (o polenta mola, per i ruspanti come me) con code di gambero, formaggio e funghi chiodini raccolti in settimana e per finire tagliolini all'astice (impastati con le mie manine), il tutto accompagnato con un paio di bottiglie belle fresche di prosecco Valdobbiadene.Pace fatta.