fragorosi silenzi

Mostre, Roma


"Musée d'Orsay. Capolavori" 
Inaugurato nel dicembre 1986, il museo d'Orsay si contraddistingue per la raccolta di opere realizzate nell'arco di pochi decenni compresi tra il 1848 e il 1914.La mostra presentata a Roma “Musée d'Orsay. Capolavori” abbraccia questo breve periodo attraverso una selezione di capolavori emblematici delle maggiori correnti pittoriche fiorite in quegli anni. Il percorso della visita parte dunque dalle opere accademiche di esponenti dell'arte ufficiale quali Cabanel o Bouguereau, a cui si oppone, a partire dal 1850, la nuova pittura realista di Courbet. Il paesaggio e le rappresentazioni della vita rurale mutano profondamente con Corot, poi Millet e i pittori della scuola di Barbizon, ed infine con la comparsa degli impressionisti. Degas, Manet ed altri esprimono l'intento di svincolarsi dalle convenzioni estetiche per rappresentare la modernità del mondo circostante, mentre il simbolismo e le sue molteplici forme, dalla pittura intimista dei Nabis alle visioni oniriche di Redon, svelano l'esistenza di un universo poetico e immaginario. I molteplici esperimenti di Gauguin, che supera il concetto di prospettiva, di Monet, i cui colori acquistano un'autonomia quasi totale rispetto al soggetto rappresentato, o ancora dei pittori puntinisti, che spingono al limite la frammentazione delle pennellate, aprono la strada alle avanguardie del XX secolo. Preceduta da una presentazione inedita della storia del museo, delle sue origini e trasformazioni, con una particolare attenzione al lavoro di allestimento realizzato nel 1986 dall'architetto italiana Gae Aulenti, la mostra “Musée d'Orsay. Capolavori” spiega inoltre la scelta di esporre in un'ex stazione ferroviaria le opere di uno dei periodi più fecondi della storia dell'arte, offrendole così alla vista di un pubblico mondiale.