fragorosi silenzi

Mostre, Roma


Dal Musée d'Orsay Impressionisti. Tete a' tete
Autoritratti, scene di vita mondana, ritratti splendidi e celeberrimi: i capolavori impressionisti custoditi al Museo d'Orsay tornano a Roma per una grande mostra allestita fino al 7 febbraio negli spazi del Complesso del Vittoriano. Esposte 60 opere tra dipinti e sculture, realizzate dai maestri indiscussi del movimento pittorico francese, come Manet, Renoir, Degas, Pissarro, Cezanne, Morisot, fino a Boldini e Rodin, a testimoniare gli influssi determinanti sul '900. La mostra si intitola 'Dal Muse'e d'Orsay Impressionisti. Tete a' tete' e, a un anno di distanza, riporta nella sede espositiva della capitale una bellissima selezione dell'istituto museale parigino. "In questo ulteriore approfondimento, abbiamo voluto sottolineare l'importanza del ritratto nella cultura impressionista", ha detto il direttore delle collezioni e conservatore del dipartimento di pittura del d'Orsay, Xavier Rey, curatore della rassegna con il conservatore del dipartimento di sculture Ophelie Ferlier e il presidente del museo Guy Cogeval. La scelta delle opere all'interno delle collezioni del d'Orsay e' stata infatti finalizzata a restituire un intero ambiente culturale e sociale, appunto attraverso la raffigurazione di personaggi famosi, letterati, pensatori, artisti, immersi nella loro dimensione intima di affetti o ad eventi mondani. Dunque non solo paesaggi, il genere piu' amato dagli impressionisti, ma soprattutto autoritratti e ritratti, dove non di meno si paleso' il loro impatto rivoluzionario, come mettono in luce anche le sculture che affiancano i dipinti.
In ogni mostra spero di provare il brivido, quel brivido da rapimento estetico ed estatico che ben conosco, ma che non è detto né è scontato che mi "percuota" l'anima, o che ci sia laddove mi aspetterei... Ebbene oggi l'incantesimo si è verificato dinanzi a Latour. Quel certo non so che!