fragorosi silenzi

Aliano,la prospettiva Levi, la luna, i calanchi


Calanchi, strane colline graffiate dall'acqua e corrose dal vento, e coni aguzzi di pietra bianca. Cristo si è fermato ad Eboli e ha lasciato che, più oltre, da un deserto di "aride argille" che toccano il cielo, l'uomo, in solitudine, in luoghi di ruvida bellezza , che sembrano abbandonati da Dio, si avvicinasse di più all'essenza di sé. «Spalancai una porta-finestra (...) e rimasi quasi accecato dall'improvviso biancore abbagliante. Sotto di me c'era il burrone; davanti (...), l'infinita distesa delle argille aride, senza un segno di vita umana, ondulanti nel sole a perdita d'occhio, fin dove, lontanissime, parevano sciogliersi nel cielo bianco (...) mi pareva di essere sul tetto del mondo, o sulla tolda di una nave, ancorata su un mare pietrificato[...] [...]Ed ogni intorno altra argilla bianca senz’alberi e senz’erba, scavata dalle acque in buche, in coni, piagge di aspetto maligno, come un paesaggio lunare…e da ogni parte non c’erano che precipizi di argilla bianca, su cui le case stavano come librate nell’aria. …Invisibili presenze bestiali si manifestavano nell’aria, finché, di dietro a una casa, compariva, con un balzo delle sue gambe arcuate, la regina dei luoghi, una capra, e mi fissava con i suoi incomprensibili occhi gialli[…]» Carlo Levi