fragorosi silenzi

Manifesto


"L'Arte richiede verità, non sincerità" Più che 'Documentario', un'esperienza... Prima che virtuosismo attoriale, una riflessione sulle ribellioni artistiche. Non un'esibizione di conoscenze intellettuali, ma un saggiare, con stridore e sarcasmo, la consistenza di un possibile odierno rapporto tra società, arte e vita quotidiana. Cate Blanchett, calata in 13 personaggi diversi, fa esistere 13 esseri umani diversi. Ed essi danno voce a parossistici monologhi, costruiti su manifesti storici, politici, artistici e culturali, quei 'manifesti' che hanno segnato e cambiato l'Arte. 'Manifesti', dundue: dai futuristi ai dadaisti, passando per il pop, l'arte concettuale, il situazionismo e il surrealismo. Il flusso incalzante di concetti finisce con il travolgere e l'ubriacare lo spettatore, nell'affermazione di verità tanto differenti, in una apparente astrazione e in un contraddittorio tentativo di adesione. Il trionfo del relativismo e dell'individualità, artistica e non solo? Libertà di ispirazione e/o di plagio, bandendo ogni definizione di Arte, fino a negarla (o a liberarla)?