_aria nuova_

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Le casse sputano fuori musica elettronica ad un volume esageratoMi guardo intorno senza cercare nulla di particolareNessuno in particolareE d’improvviso c’è solo silenzio e il tuo sorrisoChe non sai se salutare o semplicemente continuare a sorridereE d’improvviso è solo silenzio e noi che ci camminiamo incontro senza sapere se cambiare strada all’ultimo o ritrovarci di fronteSenza sapere bene che dire, senza complimenti per il nuovo taglio di capelli, il tacco delle scarpe, la camicia che calza a pennello o altre stronzate similiE allora stiamo qui e ci guardiamo, in piedi immobili, come due scemiE il “ciao” fatica ad arrivare alle labbraE forse non c’è nient’altro da direE forse c’è veramente troppo da direBen 170 giorni di vuoti e distanze e silenzi e sguardi e informazioni da riempireQuasi sei mesi, un mezzo anno di vita che potrei riassumere in due parole che probabilmente non riuscirò mai a dirtiChe non voglio dirtiE t’avvicini impacciato per un bacio sulla guancia e il mio primo istinto è di passarti le dita tra la nuca e i capelli, lasciar scorrere i polpastrelli, chiudere gli occhi e ricordareMa da fuori quello che vedi è freddezza e rigiditàMa da fuori quello che vedi tu che sai guardare, tu che sai come e dove guardare, è desiderioE c’è la tua mano che si poggia un attimo sulla mia spalla e tutti i brividi del mondo che si risveglianoLa pelle d’oca potrebbe tradirmi, se tu potessi vederlaGli occhi mi tradiscono e tu puoi vederliCome le mie guance che si trasformano in due chiazze rosse senza che io riesca a controllarle Che è solo una fantasia che non voglio continuarePerché per me continuerebbe con te che mi fai intendere che niente è lo stesso senza di mePerché per me continuerebbe con me che ti faccio capire che proprio non ci riesco senza di te Ma se fosse realtà finirebbe con me a cercare di riprendere fiato in un angolo nascosto e con te che rimorchi la più figa della festa dimenticandoti pure di avermi rivisto