« . | le 4 e mezzo » |
dietro la porta ci sei tu, seduto su un divano blu, con le scarpe nuove, anche quelle blu
quelle che avevamo comprato insieme si sono già rovinate e mi fai notare che è passato quasi un anno da quando è successo
al polso hai il braccialetto che ti ho regalato per natale e io forse ho perso o gettato via con rabbia il portachiavi che mi avevi portato dal tuo viaggio di capodanno
nel cassettino della macchina però c'è ancora il pupazzetto pescato la sera che ci siamo conosciuti
quando tu avevi la cannottiera bianca e il costume ed eravamo tutti sporchi di sabbia, seduti su una panchina in mezzo alla strada
mi racconti del trasferimento a lavoro, di quel piccolo viaggio in S. e io trovo un modo vago per ricordarti che saremmo dovuti partire insieme, chissà se ci hai pensato quando l'aereo si è alzato in volo
e in piedi vicino alla finestra ti guardo e sembri più alto e sembri più uomo e mi tiri un cuscino
e io non resisto a non punzecchiarti
e fingi di picchiarmi e mi stringi i polsi avvicinandomi a te
e poi non è più un abbracciarsi per gioco, è adagiarsi tra le tue braccia e rimanere lì, come fosse la cosa più normale del mondo e visto che ce ne stiamo qui a parlare di tutti gli aerei che sono partiti senza di noi perchè allora non partiamo davvero io e te chi se ne frega dove
e quasi baciarsi e quasi ricaderci e cascare invece nei soliti noiosi discorsi come se però non fosse passato nemmeno un giorno
e pensare che forse è meglio lasciar stare
e pensare che forse però si potrebbe ancora provare
e poi lasciarsi così, con nulla di deciso, come al solito senza aver chiarito o risolto nulla
ma stavolta nessuna ansia incontrollata,
stavolta ho capito che non siamo capaci di parlare e non lo saremo mai,
non siamo capaci di esprimere e forse non lo impareremo mai
"sai che non sono un tipo emotivo" ed è questo "sai che" che sembra tranquillizzarmi, questo sapere che in qualche modo ti conosco, che mi conosci, che abbiamo un passato, qualcosa che ha resistito nonostante i mesi di silenzio
e in un certo senso lascio a te la prossima mossa
e tu dici che come al solito me ne sto lavando le mani
ma alla fine non posso pretendere che tu sappia cosa fare se io per prima non lo so
non so nemmeno cosa voglio da te e se voglio te
l'unica cosa che so è che dovrei lasciar stare
ma chissà se lo farò
se lo faremo
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