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IL 30% DEI MATRIMONI IN ITALIA FINISCONO PER INFEDELTÀ CONIUGALI, SCOPERTE CON IL CELLULARE


Il nome è mite e non lascia immaginare il suo potenziale diabolico. Perché l'innocua Cate è l'ultima «app» nell'era del Tradimento 3.0. Sta per Call And Text Eraser, cioè cancella chiamate e sms. È stata inventata da un poliziotto di Miami dopo che un suo parente è stato trascinato in tribunale dalla moglie tradita. Da lui l'ha acquistata uno studente del Texas, Neal Desai, per tredicimila euro e rotti: ne ha guadagnati subito 55 mila per modificarla e renderla accessibile a tutti i telefonini Android (anche se una versione per iPhone dovrebbe essere pronta in un paio di settimane). Chi vuole, può scaricarla online per neanche quattro euro.Questa è solo l'ultima delle applicazioni nate con licenza di tradire. E i quotidiani inglesi che se ne sono occupati hanno messo in evidenza la sua grande «appetibilità» alla luce del fatto che sempre più divorzi arrivano dopo aver frugato sul display di uno smartphone. Cate, poi, ci mette del suo per piacere agli utenti: nasconde a piacimento conversazioni e telefonate, ma se serve le cancella pure. E, infine, funziona anche al contrario: installata a insaputa del partner, spia il traffico delle telefonate. Immorale? Andate a dirlo ai diecimila che l'hanno acquistata in tre settimane: il 70 per cento sono donne.Spiega Marco Zamperini, responsabile dell'innovazione di Ntt Data Italia: «Ormai un fedifrago ha l'imbarazzo della scelta. Questa app ha di buono che tiene insieme tutte le funzioni. Ma ci sono anche telefonini che nascono già con la possibilità di gestire un'area nascosta». Come ha fatto la Ngm, italianissima azienda di cellulari che progetta a Santa Maria a Monte (Pisa) e assembla in Cina, e che ha costruito il suo successo sul «Privé», accessibile digitando una password.Il rischio di far degenerare una lite post tradimento in separazione è molto alto. Dice il matrimonialista Gian Ettore Gassani che il 30 per cento delle 85 mila separazioni italiane l'anno è motivato dalle infedeltà coniugali. «Di queste 25 mila, l'80 per cento è stato scoperto in famiglia, dopo investigazioni "domestiche" proprio sul cellulare». E anche uno studio di AstraRicerche nel 2011 rivelava che un milione e settecentomila italiani adulti avevano dichiarato di essere stati colti in castagna sul telefonino.«Non capisco se i maschi non cancellano gli sms perché sono stupidi o perché sono arroganti», si appassiona al tema la conduttrice tv (e radiofonica) Caterina Balivo. Che insiste: «Io ho sempre controllato quelli dei miei ex, e ho trovato regolarmente brutte sorprese. Ora con il mio compagno Guido (Brera, dal quale ha avuto Guido Alberto, ndr) se voglio lo faccio in diretta, quando arriva un messaggino. Nessuno dei due, però, si permetterebbe mai di farlo di nascosto».Forse vale la pena ricordare a chi intende scaricare la app spiona che l'articolo 15 della Costituzione tutela «la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione». E che l'articolo 616 del codice penale riguarda appunto la «violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza». Mentre se a scaricare l'applicazione è il fedifrago, per lui tornano utili le parole di Jonathan Mele, sviluppatore di software per King-Milano. Avverte: «Meglio sapere che il telefono non cancella mai i dati realmente, perché ha al suo interno un file chiamato Log che registra qualsiasi azione, e che è leggibile collegando il cellulare a qualunque computer».Elvira Serra per il "Corriere della Sera"