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L’amicizia morbosa con l’altro sesso comporta l’addebito della separazione


Attenzione cari coniugi! La tipica affermazione “è soltanto un’amica/o” è cosa ormai nota.Ma se questo “amichevole vincolo” dovesse divenire troppo stretto, potrebbe soffocare la vita coniugale, portando ad una richiesta di separazione con addebito.Lo ha stabilito la Corte di Cassazione in una recente sentenza. Nello specifico, la Suprema Corte era stata chiamata ad esprimere il proprio giudizio circa la decisione presa dalla Corte d’Appello di Cagliari.La sentenza d’Appello, infatti, aveva definito legittimo l’addebito della separazione coniugale al marito sessantenne. Tale decisione era stata raggiunta dopo aver ascoltato le parti ed aver scoperto che l’uomo aveva in piedi un rapporto di “amicizia” molto forte con un’altra donna.L’affetto -amichevole s’intende- per la donna, era talmente forte da spingere l’uomo a non accettare di festeggiare nemmeno le feste familiari (come il Santo Natale) se non era contemplata la presenza “dell’altra”.Ebbene tale comportamento esasperato è stato giudicato dalla Corte d’Appello come valido motivo per richiedere l’addebito della separazione. Questa affermazione è stata confermata anche dagli Ermellini, che hanno rilevato nel comportamento del coniuge le basi di un adulterio apparente.L’unione coniugale, infatti, è stata compromessa dall’intromissione constante e reiterata della donna nella quotidianità familiare e, così come confermato da molti testimoni, questo rapporto morboso aveva portato il marito a cambiare atteggiamento nei confronti della moglie.Per giunta, nel momento in cui la moglie ha fatto presente all’uomo il suo disaccordo circa questa frequentazione, chiedendogli di porre fine al rapporto di amicizia, egli ha soddisfatto la legittima richiesta, ma soltanto all’apparenza.  La dura realtà emersa in seguito, infatti, ha dimostrato che l’uomo ha invece continuato a mantenere vivo il rapporto con l’altra donna, perseverando a godere della sua compagnia in modo segreto.Su queste fondamenta quindi si sono basate le riflessioni della Corte di Cassazione, che hanno ravvisato le peculiarità di un adulterio apparente.In effetti, quale rapporto d’amicizia può essere talmente forte da giustificare anche l’accettazione della separazione dalla propria moglie? Come si può scegliere di mettere a repentaglio una vita coniugale, fondata magari su molti anni di convivenza, sulla nascita di figli, sulla condivisione di gioie e dolori, tutto per una semplice amica?Per quanto l’amicizia possa essere un sentimento dalle nobili radici e, nonostante se ne riconosca la fondamentale importanza nella vita sociale di ogni essere umano, non si può non concordare con la decisione della Corte di Cassazione. Il rapporto con la propria famiglia è assolutamente prioritario e un tale vincolo di amicizia ha tutte le caratteristiche per far pensare ad un adulterio, seppur apparente.Fonte: www.tgcom.mediaset.it